Roma – Scoperta una frode da 40 milioni di euro: i 1.079 ‘furbetti’ individuati dalla Guardia di finanza dovranno restituire i fondi sottratti che erano stati stanziati per combattere la disoccupazione. A finire sotto la lente degli inquirenti oltre 10mila imprese destinatarie di 411 milioni di euro (erogati ai sensi del decreto legislativo n. 185 del 21 aprile 2000): incentivi finalizzati a promuovere l’auto-impiego delle persone in cerca di lavoro.


OPERAZIONE ‘RETURN’ – A scoprire i 1.079 ‘furbi’ che hanno beneficiato dei finanziamenti tratti dal bilancio pubblico per un totale di 39,5 milioni di euro, che dovranno restituire, il nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie delle Fiamme gialle nell’ambito dell’operazione ‘Return’. Le risorse erano state stanziate per la disoccupazione.


LE IRREGOLARITA’ - Le irregolarità sono state rilevate mediante l'incrocio di banche dati, sulla posizione di oltre 10mila imprese destinatarie dell'erogazione di 411 milioni di euro, ai sensi del decreto legislativo n. 185 del 21 aprile 2000: si tratta di incentivi finalizzati a promuovere l’auto-impiego delle persone in cerca di lavoro.


I RISULTATI – I risultati delle analisi sono al vaglio dei comandi territoriali della guardia di finanza che stanno concludendo le indagini. Nel frattempo Invitalia, che ha collaborato con il nucleo investigativo, ha già attivato tutte le procedure di revoca dei benefici e le conseguenti azioni legali per il recupero dei fondi.