Alla serata, che si è svolta mercoledì nella Pineta Fellini, hanno preso parte il sindaco di Fiumicino Mario Baccini, l'autore dell'opera, laureato in filosofia morale che ha ricoperto la carica di Sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività culturali del IV e ultimo governo Berlusconi, l’assessore Raffaello Biselli e il senatore William De Vecchis

Fregene (Rm) - Serata di cultura quella proposta mercoledì sera nella Pineta Fellini, a Fregene, dall’Amministrazione Comunale di Fiumicino per presentare l’ultimo libro di Francesco Maria Giro ‘Silvio Berlusconi e la città ideale’, con l’introduzione di Antonio Tajani.

 

Relatori dell’evento, moderati dalla giornalista Emma Evangelista, il Sindaco Mario Baccini, l'autore dell'opera, laureato in filosofia morale e tra le altre cariche Sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività culturali del IV e ultimo governo Berlusconi, l’assessore Raffaello Biselli e il Senatore William De Vecchis. La politica non è stato l’unico argomento toccato nel corso della serata anche se, quando si traccia il profilo di Silvio Berlusconi, gli accenni storici sul suo trascorso di leader di governo sono inevitabili.

"Desidero ringraziare Francesco Maria Giro per essere qui a Fregene. Nessuno meglio di lui può interpretare il pensiero del Cavaliere e il fenomeno del 'Berlusconismo'" - ha dichiarato il Sindaco Mario Baccini durante il suo intervento.  - Conoscere personalmente Silvio Berlusconi è stata per me un’esperienza esaltante. Se dovessi cercare di tradurre politicamente le sue ideologie o tentare di classificarle in una specifica categoria politica, sarebbe un compito arduo e complesso. Berlusconi è stato abile a mettere insieme l’economia sociale di mercato con il capitalismo e ad integrare i principi della cultura cristiana cattolica con quelli della cultura liberale. Questa sintesi innovativa rende difficile attribuirgli una corrente di appartenenza politica precisa; solo la storia potrà farlo con obiettività.  - ha proseguito - La sua capacità di armonizzare diverse visioni e ideologie rappresenta un esempio di leadership poliedrica, in grado di adattarsi ai tempi ed alle esigenze della società" ha concluso il primo cittadino.

 

Approfonditi ed esposti, in maniera illuminante e appassionata dallo scrittore, il percorso e gli studi che hanno portato il Cavaliere alla costruzione di un pensiero strutturato in diversi ambiti e il profilo culturale della sua innovazione politica. Durante il dibattito una riflessione particolare è stata dedicata all’analisi del concetto di libertà dell’uomo nel poter scegliere chi essere a differenza di tutte le altre specie animali già naturalmente indirizzate nel percorso da seguire, per mano dell’immutabile istinto.

 

Francesco Maria Giro si sofferma inoltre sulla rivoluzione liberale di Berlusconi e sulla sua visione di Stato, illustrando la cultura cattolica dell’Italia negli anni ‘90 e di come la nascita dei partiti, guidati da Berlusconi, abbiamo saputo cogliere l’esigenza degli italiani di avere dei punti di riferimento oltre a simboli che li rappresentassero.

 

Inevitabile il riferimento all’Umanesimo e al Rinascimento, due momenti storici che hanno esercitato un’influenza decisiva sul pensiero di Berlusconi. Nato nel 1936 è infatti stato legato alla stagione culturale post idealista degli anni ’50 e ‘60 di matrice europea, in particolare francese, periodo in cui prevalsero il pensiero fenomenologico esistenziale ed ermeneutico. Nell’ultimo capitolo dell’opera Giro ripercorre il momento per lui più significativo per Berlusconi: la sconfitta del gramscismo.