Roma - 200.000 persone hanno assistito anche quest'anno al coloratissimo, rumorosissimo Gay Pride, che ieri ha invaso le strade del centro di Roma, partendo da piazza della Repubblica per approdare in un serpentone di colori e di musica assordante ai Fori Imperiali. Come sempre i romani e i turisti hanno assistito con simpatia al passaggio del corteo, decine di autobus, tir scoperti, dove le varie associazioni omosex, lesbian, transgender, dark queen, hanno dato mostra dei loro fantasmagorici costumi e musiche di genere, inneggiando per i loro diritti di essere diversi. Presenti i genitori di figli omo e lesbo, le famiglie arcobaleno, con i piccoli adottati e nati da inseminazione, il tutto gestita da una organizzazione impeccabile.

 

Presente con non poche polemiche e anche apprezzamenti il sindaco di Roma Ignazio Marino con alcuni componenti della sua giunta che hanno fatto l 'intero percorso. Applauditissima Vladimir Luxuria, ex regina delle Dark Queen, ormai una icona del decennale evento. "Adesso fuori i diritti", slogan che il sindaco Ignazio Marino ha fatto suo, a differenza di una sagoma di Matteo Renzi che è' stata oggetto di sberleffi da parte dei "diversi". Dopo oltre quattro ore di colori sgargianti, musica assordante, il corteo si è disciolto nel più totale ordine e sicurezza. 

 “Questa mattina sono passato a salutare Andrea e Dario e i loro 3 stupendi bimbi. A casa loro si respira un'aria di pace e serenità, perché c'è amore. Io sono sposato da 37 anni e ho due figli ormai grandi, ma non avrò pace finché questa splendida famiglia non avrà gli stessi diritti della mia. Viva le famiglie arcobaleno! E adesso al Pride, come tutti gli anni. Ci vediamo fuori!". Ha scritto, sul suo profilo Facebook, il vice sindaco di Roma Luigi Nieri. “L'Italia ascolti le storie e le voci del Pride. E' tempo di pari diritti e pari dignità per tutte e tutti”, ha commentato su twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.