Territorio - "La Capitale presenta il maggiore rischio idrogeologico - prosegue il comunicato - per estensione territoriale, numero di abitanti coinvolti ed elevato valore dei beni esposti. Fiumicino e' uno dei comuni con la maggiore estensione delle aree esondabili: circa il 39% del totale. In totale sono piu' di 350mila i laziali potenzialmente a rischio, minacciati dal rischio frana o alluvione. Dal 1998 al 2009 lo Stato ha finanziato nella Regione 204 interventi per la messa in sicurezza di aree a rischio idrogeologico, spendendo circa 184 milioni di euro, mentre il fabbisogno era di quasi 700 milioni di euro". "Gli interventi regionali piu' importanti - continua – per termini economici e per riduzione del rischio, sono stati quelli legati al Tevere ed affluenti, in particolare nella zona di Roma e di Fiumicino. A Rieti si e' interventuti sui fiumi Velino e Santa Marinella. Il consolidamento di frane e smottamenti c'e' stato nei comuni di Pontecorvo, Mazzano Romano, Gallicano nel Lazio, Ariccia, la zona dei Castelli Romani, Ponza e Ventotene". ''E' necessario che la classe politica - aggiunge Troncarelli - in una materia cosi' delicata per la collettivita' come quella che investe la salute e la sicurezza delle infrastrutture e delle persone, decida di affidarsi completamente a professionisti in genere, e ai geologi in particolare, questi ultimi sono gli unici in grado di 'leggere' i fenomeni naturali e sono mossi esclusivamente da un senso civico e non finalita' legate al consenso elettorale".(fonte Adnkronos)
Geologi Lazio: 98% dei comuni a rischio alluvione o frana
Territorio - "La Capitale presenta il maggiore rischio idrogeologico - prosegue il comunicato - per estensione territoriale, numero di abitanti coinvolti ed elevato valore dei beni esposti. Fiumicino e' uno dei comuni con la maggiore estensione delle aree esondabili: circa il 39% del totale. In totale sono piu' di 350mila i laziali potenzialmente a rischio, minacciati dal rischio frana o alluvione. Dal 1998 al 2009 lo Stato ha finanziato nella Regione 204 interventi per la messa in sicurezza di aree a rischio idrogeologico, spendendo circa 184 milioni di euro, mentre il fabbisogno era di quasi 700 milioni di euro". "Gli interventi regionali piu' importanti - continua – per termini economici e per riduzione del rischio, sono stati quelli legati al Tevere ed affluenti, in particolare nella zona di Roma e di Fiumicino. A Rieti si e' interventuti sui fiumi Velino e Santa Marinella. Il consolidamento di frane e smottamenti c'e' stato nei comuni di Pontecorvo, Mazzano Romano, Gallicano nel Lazio, Ariccia, la zona dei Castelli Romani, Ponza e Ventotene". ''E' necessario che la classe politica - aggiunge Troncarelli - in una materia cosi' delicata per la collettivita' come quella che investe la salute e la sicurezza delle infrastrutture e delle persone, decida di affidarsi completamente a professionisti in genere, e ai geologi in particolare, questi ultimi sono gli unici in grado di 'leggere' i fenomeni naturali e sono mossi esclusivamente da un senso civico e non finalita' legate al consenso elettorale".(fonte Adnkronos)
Geologi Lazio: 98% dei comuni a rischio alluvione o frana
Territorio - "La Capitale presenta il maggiore rischio idrogeologico - prosegue il comunicato - per estensione territoriale, numero di abitanti coinvolti ed elevato valore dei beni esposti. Fiumicino e' uno dei comuni con la maggiore estensione delle aree esondabili: circa il 39% del totale. In totale sono piu' di 350mila i laziali potenzialmente a rischio, minacciati dal rischio frana o alluvione. Dal 1998 al 2009 lo Stato ha finanziato nella Regione 204 interventi per la messa in sicurezza di aree a rischio idrogeologico, spendendo circa 184 milioni di euro, mentre il fabbisogno era di quasi 700 milioni di euro". "Gli interventi regionali piu' importanti - continua – per termini economici e per riduzione del rischio, sono stati quelli legati al Tevere ed affluenti, in particolare nella zona di Roma e di Fiumicino. A Rieti si e' interventuti sui fiumi Velino e Santa Marinella. Il consolidamento di frane e smottamenti c'e' stato nei comuni di Pontecorvo, Mazzano Romano, Gallicano nel Lazio, Ariccia, la zona dei Castelli Romani, Ponza e Ventotene". ''E' necessario che la classe politica - aggiunge Troncarelli - in una materia cosi' delicata per la collettivita' come quella che investe la salute e la sicurezza delle infrastrutture e delle persone, decida di affidarsi completamente a professionisti in genere, e ai geologi in particolare, questi ultimi sono gli unici in grado di 'leggere' i fenomeni naturali e sono mossi esclusivamente da un senso civico e non finalita' legate al consenso elettorale".(fonte Adnkronos)
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