Ostia - Con una tesi di grande attualita' sugli impianti eolici offshore e' Giacomo Dieci, classe 1999, il primo laureato in Ingegneria delle Tecnologie per il Mare presso il Polo universitario di Roma Tre ad Ostia.

La cerimonia si e' tenuta oggi alla presenza del rettore Luca Pietromarchi; del vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori; dell'assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Universita', Ricerca, Start - Up e Innovazione della Regione Lazio, Paolo Orneli, e del vice presidente del X Municipio, Alessandro ieva.

"La laurea del nostro primo ingegnere del mare ci dice che la sfida lanciata tre anni fa e' vinta. Nel giro di tre anni Roma Tre ha costruito ad Ostia un polo di eccellenza universitaria unico in Italia dedicato a temi sempre piu' cruciali per lo sviluppo del nostro territorio e di tutto il Paese: energia e sostenibilita', studio e lavoro. E questo e' solo l'inizio", ha dichiarato il rettore.

Il neolaureato ha commentato: "Sono orgoglioso di esser stato tra i primi ad entrare nella comunita' universitaria del polo di Ostia che mi ha offerto la straordinaria possibilita' di coltivare la mia passione per il mare, trasformandola in alta formazione professionale, e sono entusiasta di concludere questa prima tappa del mio percorso formativo, che vorrei continuare nel settore dell'idrodinamica per l'ingegneria marina offshore".

Al Polo di Ostia si formano alcune delle figure piu' richieste dal mercato del lavoro: ingegneri della "crescita blu", professionisti capaci di sviluppare tecnologie utili allo sfruttamento delle energie naturali di origine marina e alla difesa dell'ambiente costiero. "Oggi celebriamo non solo il primo laureato in Ingegneria delle Tecnologie per il Mare, ma anche un successo delle istituzioni che con l'Universita' degli Studi Roma Tre hanno puntato su Ostia costruendo un presidio culturale in una zona di Roma e del nostro territorio che non e' e non puo' essere raccontata soltanto con gli episodi di criminalita' legati al passato. In questo sforzo, che coglie oggi il suo primo frutto concreto ma che tanti ne dara' nei prossimi anni, sono orgoglioso del ruolo che ha assunto la Regione Lazio offrendo un supporto di primo piano all'Universita' e al territorio. E' solo uno dei tanti passi che abbiamo in mente in questa direzione", ha sottolineato il vice presidente della Regione.

A porre l'accento sul connubio strategico tra l'Ateneo e il territorio e' stato l'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Universita', Ricerca, Start-Up e Innovazione: "Sono molto orgoglioso di questo primo traguardo raggiunto. La Regione Lazio continuera' a lavorare affinche' il connubio tra Universita' e Ostia possa rafforzarsi sempre piu' per costruire, a partire da qui, un nuovo modello di sviluppo per il litorale romano".

E visto il boom di richieste, da quest'anno il corso attivo dal 2018, rafforza la sua offerta formativa. Alla laurea triennale si sono aggiunte, infatti, due magistrali: Sustainable Coastal and Ocean Engineering (in lingua inglese) e Ingegneria Meccanica per le Risorse Marine. Non e' previsto il numero chiuso; per l'iscrizione e' prevista una prova di valutazione online.

In piu', grazie ad un protocollo d'intesa siglato tra l'Universita' Roma Tre e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il polo di Ostia ospita l'Istituto per lo studio degli Impatti Antropici e Sostenibilita' in ambiente marino (CNR-IAS) ed ha in atto importanti collaborazioni anche con l'Istituto di Ingegneria del Mare (CNR-INM). Una partnership strategica quella di Roma Tre con il CNR: in questa prospettiva le attivita' di ricerca e di didattica del corso di laurea avranno un fortissimo impulso, allo stesso modo le attivita' di ricerca del CNR troveranno un'immediata possibilita' di trasmissione didattica. Un perfetto esempio di collaborazione fattiva tra mondo della formazione e quello della ricerca.

Il corso di laurea triennale in Ingegneria per le Tecnologie per il Mare conta circa cento iscritti l'anno: studentesse e studenti appassionati di mare decisi ad impegnarsi per un futuro sostenibile. L'offerta didattica e' unica in Italia e punta ad una nuova visione del mare e allo sfruttamento delle sue potenzialita' ad amplissimo spettro, sia per uso civile che industriale, in una chiave di sostenibilita'. Questa ingegneria legata al mare non parla di navi ma dell'attivita' dell'uomo verso il mare e, soprattutto, per il mare. (AGI)