Ostia – “Da qualche tempo nel X municipio si aggirano abilissimi truffatori che hanno affinato una tecnica quasi infallibile per frodare le persone anziane”, racconta Maurizio Giandinoto, un residente dell’Axa, che vuol far conoscere attraverso Ostiatv la sua esperienza per mettere in guardia i ‘nonni’. “Sono stato turlupinato anch’io e quando ho raccontato in giro lo spiacevole episodio che mi è capitato è stato un coro di: “Ma dài! E’ successo anche a me!”. Ecco quindi i fatti”, spiega il nostro lettore: “Ero a Ostia quando una macchina si è fermata accanto a me. Dal sedile di guida il volto anonimo di un giovane sui 35 anni si è sporto sorridente verso di me: “Ciao!”, mi ha salutato. Io ho aggrottato la fonte, sorpreso dal saluto di quel tipo che non ricordavo di conoscere, poi, per non confessare a me stesso di essere alquanto rimbambito, ho inventato un sorriso e, anche se esitante, gli ho risposto fingendo di riconoscerlo: “Ciao…””, prosegue nel racconto il signor Giandinoto: “Il tizio, però, ha intuito immediatamente la mia perplessità: “Ma come, non mi riconosci? Non ti ricordi di me? Sono il figlio del tuo migliore amico”. “Sei… Amerigo? Il figlio di… Alberto?” – ho chiesto incerto. “E certo! Ovviamente sono cambiato da quando portavo i pantaloni corti, ma tu sei sempre uguale. Come stai?”. La conversazione è proceduta a botte di ricordi sbiaditi, finché il sedicente Amerigo non ha assunto un’espressione inquieta: “E’ molto che non vi sentite con papà?”. “Sono diversi mesi, quattro o cinque…”. “Quindi non hai saputo che gli è successo una ventina di giorni fa?” “No”, ho risposto preoccupato. “Era a Milano a casa di un amico quando ha avuto un infarto. Hanno dovuto operarlo d’urgenza e gli hanno dovuto applicare ben quattro bypass”. “Porcaccia miseria!” – ho commentato turbato – “E adesso come sta?”. “Un po’ meglio. Fortunatamente si è ripreso. Anzi, dovrebbero dimetterlo dall’ospedale, così sto andando a Milano a prenderlo, però…” – il tizio abbassa lo sguardo in una smorfia di dolore – “…sono nei guai anch’io. Stamattina sono caduto da un’impalcatura e ho il bacino incrinato, quindi non posso neppure andare in banca a prendere i soldi per fare il pieno alla macchina”.


E qui scatta l’imbroglio: “Anzi, scusa se mi permetto, non vorrei compromettere la nostra vecchia conoscenza, ma… saresti così gentile da prestarmi i soldi per fare almeno tre pieni? Diciamo… 300 euro?”. “Veramente non esco mai con i contanti. Ne ho solo 50…”. “Beh, prendili al bancomat, no? Ce n’è uno proprio in fondo alla strada. Te li restituisco al massimo tra due giorni, il tempo di andare a Milano e tornare a Roma con papà. Spero che ti fiderai di me, mi conosci da quando sono nato”. E con questo richiamo sentimentale, il gioco è fatto”, conclude. “Ebbene, signori di una certa età, se vi capita una storia analoga sappiate che siete stati scelti come bersagli di una truffa e prima di dare un solo centesimo a chicchessia chiamate un vigile urbano, la polizia o i carabinieri. Siete avvertiti”, conclude.