Roma - Ieri, Mercoledì 3 Maggio 2017, la WWE è tornata a Roma, al PalaLottomatica, come sempre (serve ripeterlo?) gremito in ogni ordine di posti. Visto il tutto esaurito, l'inizio non poteva che essere col botto: infatti il primo incontro era riservato al titolo dei Cruserweight (pesi leggeri). Erano chiamati a contenderselo il campion Neville e lo sfidante Austin Aries, proveniente da NXT (la "primavera" della compagnia di Stamford).

Data la posta in palio, i concorrenti, da principio, studiano il proprio avversario per capire come poter meglio agire rischiando il giusto. Aries Giunge per primo al conto, poi irride l'iridato, "accomodandosi" sulle corde (chiara la citazione d'Eddie Guerrero, ex lottatore, morto nel Novembre 2005). A Questo segue una lunga fase di lotta fuori dal quadrato, ed al rientro è il detentore a prendere il comando delle operazioni, mettendo al tappeto il "rookie" (esordiente). Quest'ultimo, però, supportato dal pubblico, approfitta d'una distrazione del suo opponente, "impegnato" a provocare i tifosi, colpendolo con un Drop Kick alle spalle. Colpito nell'orgoglio, Neville fa valere la sua esperienza (è approdato alcuni mesi prima d'Austin) e va a vincere, difendendo il suo titolo. Si prosegue alla grande, tocca a Mike Mizanin (in arte The Miz) farsi vedere (accompagnato da sua moglie Maryse Ouellet, ex lottatrice nonché campionessa femminile) e Dean Ambrose, il Campione Intercontinentale in carica.

Lo sfidante decide d'approcciare al match in maniera molto prudente, trascorrendo parecchio tempo fuori dalle corde. Una volta abbandonato quest'atteggiamento, dapprima incassa una Swinging Neckbreaker (spezza-collo in giravolta) e poi contrattacca imitando Daniel Bryan (ex campione Pesi Massimi e di coppia, ritiratosi per infortunio ed ora General Manager di SmackDown) con i suoi Yes Kicks (calci dati all'addome dell'avversario col collo del piede destro), ma al momento dell'ultimo colpo "The Lunatic Fringe" (così viene chiamato Dean Ambrose) evita, mettendo a referto un Running Bulldog, ma nessuna delle due mosse vale a procurare la gloria. "The Awesome One" (soprannome di The Miz) rotola sotto la prima corda, divenendo preda del Suicide Dive (letteralmente "tuffo suicida", s'esegue gettandosi all'esterno passando tra la seconda e terza corda).

Il campione fiuta la vittoria, ma non ha fatto i conti con Maryse, che interviene distraendo l'arbitro, e questo permette a suo marito d'applicare la Figure Four (manovra di sottomissione resa celebre dal leggendario Ric Flair, unico wrestler ad essere stato indotto nella relativa "Arca della Gloria" per ben 2 volte!), ma la resa non c'è. A Questo punto, Maryse rifila un ceffone a Ambrose: peccato però che il tutto avvenga sotto gli occhi del direttore di gara, il quale non può fare altro che spedire la bella canadese anzitempo nel backstage. Con un Miz devastato psicologicamente, Dean non si fa pregare e esegue la Dirty Deeds, che gli vale il successo. Forte del verdetto sportivo, è meritata la festa con tutto il Palazzetto.

Si passa agli incontri di squadra: il primo di questi vedeva da una parte Seth Rollins e Finn Balor (vero talento, proveniente da NXT) e dall'altra Bray Wyatt e Samoa Joe. I Faces ("buoni") puntavano più sull'agilità, mentre gli heels ("cattivi") facevano della tecnica il loro punto di forza. Ci sono stati vari cambi da entrambe le parti, ma alla fine ne sono usciti vincitori i beniamini del WWE Universe (così vengono chiamati, in America, coloro che vanno a vedere questo sport). Al suono della campana finale, "L'architetto del ring" si fa dare un microfono e inizia a parlare, pronunciando queste parole "I Would that you say, repeatedly, the name Finn". Il pubblico lo accontenta, ed il giovane ex Campione Universale (la cintura nata da pochi mesi a Raw, visto che il WWE Title è tornato a SmackDown Live) riceve la giusta ovazione. Poi il discorso riprende, ma non è molto lungo "This is my first time at Rome. You're all my friends" (con conseguenti applausi a scena aperta per Rollins). Quindi, la conclusione lascia tutti di stucco, perché è in italiano: un semplicissimo "Grazie mille!" quantomai gradito e ricambiato.

In WWE, come certamente saprete, non combattono solo i maschi, ma anche le donne: e allora, ecco che viene annunciato un 6 Women Tag Team Match (3 vs 3, per capirci). Gli schieramenti erano così composti: Bayley (ex campionessa femminile di Raw, ha perso contro Alexa Bliss, ex iridata dello show azzurro, Domenica 30 Aprile 2017, nell'ultimo PPV, Payback), Mickie James (tornata alle dipendenze di Vincent Kennedy McMahon jr dopo alcuni anni di militanza in TNA, ma già vincitrice per 5 volte del "vecchio" WWE Divas Championship) e Sasha Banks contro Nia Jax, Emma e Alexa Bliss. Proprio quest'ultima e la sua rivale Bayley iniziano le ostilità, ed il valzer dei "touches" (cambi) permette ad Emma di dimostrare che è una combattente coriacea, la quale s'è guadagnata attraverso "Blood, sweat and tears" (Sangue, sudore e lacrime, come piace dire a loro) il "Posto al sole".

Ma quando entra "La Boss" (questo il nomignolo di Sasha) il destino della gara cambia completamente, ed a alzare le braccia al cielo sono lei e le sue compagne. Giunti a questo punto dello spettacolo, il ring diventava "affare" di Heath Slater, Rhyno e la Golden Truth (Goldust e R-Truth) opposti ai Social Outcasts che, riunitisi dopo il Draft (scambio di Superstars tra i due rosters) non potevano avere la lucidità necessaria a affrontare due coppie rodate come queste. Il gran finale prevedeva che venisse messo in palio il Campionato di Coppia dello show rosso: i Campioni (i fratelli Matt e Jeff Hardy) dovevano difendere i titoli dall'assalto di ben 3 squadre pretendenti, cioè gli europei Cesaro (svizzero) e Sheamus (irlandese), The Club (Luke Gallows e Karl Anderson, gli amici di AJ Styles, una delle stelle della concorrenza) ed i padroni di casa Enzo Amore e suo cugino Big Cass. Dopo alcuni giri d'orologio, scatta una reazione a catena, in cui tutti entrano in azione. Alla fine di questo "valzer", Gallows viene inchiodato al tappeto dall'accoppiata Twist of Fate - Senton Bomb (le mosse finali degli Hardyz). Altra difesa portata a termine. Roma Ringrazia ancora una volta la compagnia per essere stata scelta, e ricorda che noi romani sapremo sempre accogliere la WWE nel migliore dei modi!