Guardia di finanza, sequestrati 53 milioni di “tarocchi” nei primi sette mesi del 2012
Orologi, occhiali e persino profilattici, biglietti per il treno e detergenti “tarocchi”. L’industria del falso ha assunto proporzioni preoccupanti. Si falsifica praticamente tutto. Ed i prodotti commercializzati illegalmente non sono soltanto made in China ma fabbricati anche in Italia.
Sono 53 milioni i prodotti contraffatti sequestrati dalla guardia di finanza nei primi sette mesi del 2012. Sono stati 6.000 i responsabili denunciati all'autorità giudiziaria e 94 gli arrestati affiliati ad organizzazioni criminali dedite al falso. Sono italiani nel 41% dei casi.
Con le oltre 7.300 operazioni di controllo del territorio ed indagini anticontraffazione effettuate dalle Fiamme gialle, in media 35 al giorno, sono stati tolti dal mercato 28 milioni di ''tarocchi'', 22 milioni di prodotti pericolosi e 3 milioni di falsi made in Italy, sottraendo al giro d'affari dell'economia criminale un valore quantificabile in oltre 2 milioni di euro al giorno. Oltre il 90% dei sequestri è stato effettuato in Italia, nei porti ed aeroporti.
Più nel dettaglio sono stati sequestrati 15 milioni di capi ed accessori di abbigliamento, 18,5 milioni di giocattoli, 15,5 milioni di beni di consumo e 4 milioni di prodotti elettronici. Non più solo capi firmati e articoli di pregio, ma anche articoli per la casa e per la scuola, cosmetici, farmaci, detersivi, sigarette, profumi, parti meccaniche, fino ad arrivare ai profilattici.
Tutti prodotti destinati ai consumatori italiani, totalmente ignari della loro scarsa qualità ed inconsapevoli della pericolosità poiché non conformi agli standard comunitari di sicurezza. La sicurezza è uno degli aspetti del fenomeno illecito che preoccupa maggiormente.
Unico obiettivo dei trafficanti di falsi è massimizzare il profitto illecito. Poco, anzi nulla importa della qualità, della sicurezza e dell'incolumità di chi utilizzerà i prodotti.
Tra i casi più recenti a Venezia le Fiamme gialle hanno scoperto un canale di smercio di falsi ''Rolex'', ''Pathek Philippe'', ''Cartier'' e ''Breitling'' destinati ai turisti stranieri che affollano la città lagunare nei mesi estivi. Ripercorrendo tutta la filiera sono giunti fino a Prato dove, in un appartamento - laboratorio dotato di clichè e punzonatrici, gli orologi, in origine senza marchio, venivano modificati.
I finanzieri di Fiumicino hanno invece smantellato un'organizzazione che attraverso porti del nord Europa importava ''tarocchi'' tra cui occhiali ''Ray Ban'' e ''Safilo'' e scarpe ''Hogan'', ''Nike'' ed ''Adidas'' e poi, avvalendosi di una fitta rete di dettaglianti, riusciva a smerciare rapidamente la merce. L'operazione ''Luna Rossa'', condotta con l'ausilio di sofisticati strumenti tecnologici, ha permesso di sequestrare 8 milioni di falsi, di arrestare i 7 cinesi al centro dell'organizzazione, tutti residenti a Roma, e di denunciare 14 fiancheggiatori, cui sono stati sequestrati tutti i beni.
Dalla Cina arrivavano anche i 2 milioni di falsi biglietti del treno ''Leonardo Express'', del valore di 14 euro ciascuno, scoperti al porto di Livorno in un container che, ufficialmente, conteneva armadi metallici.
Stessa provenienza per il milione di giocattoli sequestrati a Trento ed i 100 mila profilattici contraffatti scoperti in un container nel porto di Gioia Tauro. Da Napoli e Caserta partivano, invece, le false ''Hogan'' prodotte in fabbriche clandestine gestiti da soggetti vicini ai gruppi criminali locali: 16 opifici, 237 macchinari ed 89 denunciati, 20 dei quali tratti in arresto dai finanzieri di Fiumicino e Caserta.
Al porto di Palermo sono state sequestrate 9.000 confezioni di detersivo di marca, pari a 20 tonnellate, caricate su un tir proveniente da Napoli. I finanzieri hanno capito che qualcosa non andava scoprendo che il fabbricante indicato nel documento di trasporto operava in un settore diverso dai prodotti per la casa.
Le analisi chimiche hanno dimostrato che si trattava di polvere priva di caratteristiche detergenti. Le indagini antiriciclaggio condotte dal nucleo di polizia tributaria di Firenze sui proventi illeciti dei gruppi criminali italo-cinesi operanti nel settore del falso, hanno portato, lo scorso mese di luglio, al sequestro di 52 imprese, 26 immobili, oltre 100 veicoli e 183 conti bancari: 242.000 trasferimenti illeciti di denaro compiuti da 155 imprenditori con la complicita' di un money transfer e 58 prestanome.
L'operazione Cian Ba 2012 conclude le indagini iniziate con l'operazione Cian Liu che hanno permesso nel complesso di scoprire trasferimenti illeciti di denaro verso la Cina per 4,5 miliardi di euro ed oltre 300 milioni di euro evasi da 558 imprese gestite da cinesi; denunciare 581 persone, di cui 24 arrestate; bloccare 14 agenzie di money transfer; sequestrare 207 aziende, 283 immobili e 471 veicoli.
Il falso corre anche su internet. Ne sanno qualcosa i finanzieri della tenenza di Salò, Brescia, che hanno scoperto un sito specializzato nella vendita di ''hi-tech'' troppo a buon mercato gestito da due italiani di Manerbio, Bs, ed Este, Pd. Tablet, smartphone ed accessori per auto con marchi ''Apple'', ''Htc'' e ''Nokia'' accanto a prodotti ormai fuori catalogo ed introvabili nei negozi ufficiali, tutti falsi.
Il business del falso è lucrosissimo, ma solo per i trafficanti. Enormi squilibri che il fenomeno porta con sé e che danneggiano il mercato, l'economia nel suo complesso, la collettività e gli operatori onesti, minando le regole della concorrenza: evasione fiscale e contributiva, riciclaggio, sfruttamento dell'immigrazione clandestina e del ''lavoro nero'' che, in alcuni casi, è al limite della schiavitù.
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