Guidonia, aggredisce la ex moglie e minaccia di uccidere lei e i tre figli: arrestato
Di Redazione il 26/12/2023
Gli agenti del commissariato di Tivoli-Guidonia, intervenuti su richiesta della vittima, hanno tratto in arresto un 55enne accusato dei reati di rapina, minacce aggravate, maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale
Guidonia Montecelio (Rm) - Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Tivoli-Guidonia, hanno arrestato a Guidonia Montecelio un cittadino italiano di 55 anni, gravemente indiziato dei reati di rapina, minacce aggravate e maltrattamenti in danno del coniuge legalmente separato e resistenza a pubblico ufficiale per aver usato violenza nei confronti degli agenti intervenuti.
I poliziotti sono intervenuti su richiesta della donna che, nell’atto di rincasare presso l’attuale domicilio, dove vive dopo la separazione, si è trovata di fronte l’ex marito in evidente stato di alterazione psico-fisica, che ha iniziato ad inveire pretendendo di sapere come avesse passato la serata. Subito dopo le ha strappato dalle mani il telefono cellulare e si è allontanato a bordo del suo veicolo.
La donna ha fermato un passante chiedendo di poter usare un telefono cellulare con il quale ha contattato il numero unico di emergenza 112, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine. Giunti immediatamente, la vittima ha raccontato ai poliziotti di un trascorso di gravi maltrattamenti da parte del marito, episodi di violenza fisica e verbale nonché ripetute minacce, il tutto mai formalmente denunciato.
Quando i Poliziotti sono giunti a casa dell’uomo, quest’ultimo si è rifiutato di aprire il cancello minacciando di prendere la sua pistola (in realtà non detenuta) e di ammazzare la moglie e i suoi tre figli. A questo punto gli agenti sono entrati all’interno dell’appartamento perquisendolo, ma la perquisizione ha dato esito negativo.
L’uomo, alla fine degli accertamenti, è stato condotto presso il commissariato di Tivoli e, nel salire all’interno dell’auto di servizio, ha dato in escandescenza opponendo resistenza attiva contro gli operatori, dimenandosi più volte e colpendoli alla spalla e al fianco.
E’ stato quindi arrestato e una volta convalidato l’arresto è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.