Harley, il rombo risveglia Ostia
Ostia è una grande città di mare, turistica e accogliente, bella e vivace. Fino a due giorni fa non avrei mai creduto di poter scrivere questa frase, avrei tanto voluto farlo ma le condizioni non c'erano proprio. Finchè, magia, da lontano ho iniziato a sentire un rombo, una musica dai bassi insistenti e insinuanti. E poi al suono sempre più incalzante è seguito il bagliore, la luce del sole di Ostia riflessa come un laser dal metallo abbagliante del serbatoio e delle marmitte. Le Harley sono qui, sono arrivate a frotte ora dopo ora e giorno dopo giorno trasformando Ostia in una città colorata e affollata. Vedo i ristoratori apporre striscioni per attirare i bikers, il popolo dei motociclisti, con la loro libertà ma anche con le regole di fratellanza e rispetto, entrano nei locali e si rifocillano con soddisfazione. Da tempo non si vedevano sorrisi così splendenti sui volti dei commercianti, un momento di tregua dall'ansia della crisi. I cittadini sono increduli, sbigottiti, affascinati, arrabbiati e alla fine entusiasti, quasi tutti almeno. E soprattutto si sentono una grande comunità, unita improvvisamente da un sentimento nuovo. E allora Ostia oggi è una grande città di mare, turistica e accogliente, bella e vivace. Chissà se da adesso vorremo più eventi di levatura internazionale in città, sempre rispettando l'equilibrio quotidiano dei residenti, figuriamoci! Quello che sarebbe bello in fin dei conti è che, una volta spenti i motori e andate via le giacche e le braccia tatuate, Ostia continuasse a brillare...
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