“Cristoforo Colombo: più sicurezza, meno morti”
Ostia – Quattro morti in tre mesi: è questo il drammatico bilancio delle persone che nelle ultime settimane hanno perso la vita sulla Cristoforo Colombo, l’arteria che con i suoi 27 chilometri è la più lunga strada cittadina in Italia. La neoconsolare, costruita circa sessanta anni fa e mai adeguata alle nuove esigenze di traffico, collega Ostia con la Capitale. A chiederne con forza la messa in sicurezza sono i cittadini, i ciclisti e alcune forze politiche. Andrea Gasparini, portavoce dei Verdi del municipio X, sollecita, quale intervento immediato, l’istituzione di bande sonore lungo le corsie d’emergenza e isole salvagente tra le corsie. Giosuè Mirizio, presidente dell’associazione ‘Infernetto sicuro’, chiede la costruzione delle complanari per far fronte all’aumento della popolazione e alleggerire il traffico. L’esponente del direttivo chiede inoltre la regolamentazione dei tempi del semaforo che si trova all’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via Wolf Ferrari.
Gianfranco Di Pretoro, responsabile piste ciclabili della Federazione ciclistica italiana, è da tempo impegnato, in rappresentanza dei ciclisti, considerati utenza debole, nel chiedere che “per lo meno si provveda, sulla Colombo, a istituire bande sonore e a ripulire dai rami le corsie laterali in attesa che vengano costruite delle vere e proprie ciclabili”. Francesco Spanò, presidente della commissione lavori pubblici del municipio X, in merito alla messa in sicurezza dell’arteria spiega: “E’ competenza del comune di Roma, del Simu: come amministrazione locale possiamo fare ben poco ma apriremo un tavolo”. Ad oggi sono state realizzati cinque attraversamente pedonali mentre del soprappasso ciclopedonale che avrebbe dovuto collegare via Wolf Ferrari con via Pindaro non se ne fece più nulla. L’amministrazione pensò di realizzarlo sulla via del Mare, a Casalbernocchi, ma poi il progetto sfumò.