I cittadini: “Basta al fracasso degli aerei su Cancelli rossi e Ostia: vogliamo sicurezza”
Fiumicino – Continui sorvoli di aerei ai Cancelli rossi, Isola sacra e Ostia accompagnati dal frastuono dei potenti motori sia di giorno che di notte. E i cittadini, esasperati, tornano a denunciare una situazione che si protrae da tempo e che in alcuni particolari periodi dell’anno diventa insostenibile. “Dopo aver protocollato lo scorso 9 gennaio al comune di Fiumicino una richiesta di incontro urgente con il sindaco con, all’ordine del giorno, le diverse problematiche del quartiere e soprattutto la questione del passaggio dei jet ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta, alla faccia del ‘Palazzo di Vetro’. Cosa dobbiamo fare per far sentire la nostra voce?”, domanda Domenico Di Marco del Comitato Cittadini dei Cancelli Rossi.
“Come cittadini di questa zona a preoccuparci è soprattutto il perdurare del passaggio di aerei in fase di atterraggio sulla direttrice Cancelli Rossi, Isola Sacra, Ostia. In un momento così particolare, in cui da più parti viene lanciata l’emergenza terrorismo e vengono messe in atto disposizioni particolari, qui si consente a centinaia di aeromobili di usare per atterraggi e decolli la direttrice di sorvolo nel cui cono di volo vivono migliaia di cittadini”, spiega l’esponente del comitato. “Il buonsenso e la sicurezza consiglierebbero di tenere lontano i pericoli e a questo proposito l’indifferenza e il silenzio del nostro sindaco sono inquietanti specialmente se si pensa che al primo punto del mandato di un primo cittadino è scritto che tale figura deve garantire e tutelare la salute e l’incolumità dei propri cittadini. Per questi motivi chiediamo al sindaco Esterino Montino di mettere in atto quanto di sua competenza affinché tale situazione di pericolo venga a cessare e che il fattore sicurezza valga anche per i cittadini di Isola Sacra, Cancelli Rossi e Ostia. Facciamo, inoltre, presente”, conclude Domenico Di Marco, “che stiamo valutando l’ipotesi di far valere tutti gli strumenti giuridici a noi consentiti per tutelarci da questa minaccia che incombe quotidianamente sulle nostre teste, così come disciplinato dal nostro codice penale, libro secondo, titolo sesto, dei delitti contro l’incolumità pubblica a meno che non si attuino interventi risolutivi”.