Ostia – Chiudono i presidi sanitari in alcune scuole del X Municipio. Il servizio fu istituito grazie al progetto triennale "Un ponte tra scuola e sanità" realizzato nell’ambito di un Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2008 tra la Asl Rm D, il X Municipio (ex XIII) ed i dirigenti scolastici e successivamente istituzionalizzato nel 2011 nelle attività del Dipartimento della prevenzione della Asl Rm D. “I presidi hanno rappresentato un fiore all'occhiello del nostro territorio e, nel rispetto della Costituzione Italiana, hanno consentito a molti alunni affetti da gravi patologie di frequentare disponendo dell'assistenza infermieristica necessaria”, dichiarano in una nota i comitati  in prima linea per il mantenimento del servizio nelle scuole.


“L’esperienza, certamente positiva e assolutamente da estendere ad altre scuole di Ostia e del territorio nazionale, oggi si interrompe proprio nel municipio che l’ha lanciata. I presidi sanitari scolastici sono infatti da ritenersi chiusi in quanto il servizio sarà sostituito dall’assistenza domiciliare (Cad), secondo quanto sottoscritto nel protocollo d’intesa tra Asl Roma D, X Municipio e scuole”, spiegano nella stessa nota diffusa ieri. “Non è un problema economico, ma di legge che attualmente non prevede l’obbligatorietà dei presidi sanitari nelle scuole, così il direttore sanitario dell’azienda sanitaria giustifica la scelta della chiusura presentando il protocollo d’intesa nel corso dell’incontro del 3 settembre scorso nella Sala Raffaello in via di Casalbernocchi 7, alla presenza dei comitati di quartiere e delle associazioni. Si tratta”, sottolineano, “di un protocollo presentato a giochi fatti, senza il coinvolgimento di quest’ultimi e dei genitori.


“E’ una scelta politico-aziendale che lascia molti dubbi sulle reali capacità di soddisfare la richiesta di assistenza sanitaria continua per quei bambini che ne hanno necessariamente esigenza e per quei casi imprevisti. L’assistenza Cad che, a detta dei referenti Asl, avrà un costo di gestione superiore rispetto al mantenimento dei presidi sanitari scolastici, prevede il coinvolgimento del personale scolastico nel somministrare i farmaci attraverso un percorso formativo che un team specializzato presterà in tutte le scuole di ordine e grado, sia statali che comunali, del X Municipio, una formazione che prevede tempi lunghi considerato il numero di scuole coinvolte”, continua la nota: “Il protocollo d’intesa ha una durata di tre mesi, con scadenza al 31 dicembre 2014, e oltre a prevedere un’assistenza domiciliare, prevede, nel caso in cui la Commissione Sanitaria ne certifichi l’esigenza, un’assistenza individuale. Un costo di gestione, quindi, che andrebbe ad incidere notevolmente qualora nella stessa scuola vi sia un infermiere assegnato al singolo bambino e uno o più infermieri che svolgano l’assistenza domiciliare per la somministrazione dei farmaci. Per questo motivo i comitati di quartiere e le associazioni aderenti all’iniziativa “Sì ai presidi sanitari nelle scuole” hanno chiesto, in sede d’incontro, che vengano forniti e resi pubblici i costi del servizio per i presidi sanitari, del servizio Cad e il numero di accessi ai presidi sanitari dove erano istituiti”. Ma i dubbi non si esauriscono qui. Per il presidente del comitato, infatti, resterebbero anche “dubbi notevoli su chi deve somministrare i farmaci”.



“Da quanto emerso nell’incontro, la Asl vorrebbe che fossero proprio i docenti a farlo e solo di fronte ad un loro rifiuto sarebbero costretti a coinvolgere un infermiere del Cad. Per quanto riguarda i luoghi dove prestare gli interventi sanitari, solo gli istituti scolastici dove era presente il presidio sanitario sono dotati di una struttura idonea, mentre per tutte le altre scuole, la Asl ancora deve prevedere delle soluzioni che rispettino i criteri igienico-sanitari. Le famiglie i cui figli necessitano di assistenza e/o erano già in carico ai presidi sanitari scolastici, devono inviare al dirigente scolastico e alla Asl RM D la richiesta di attivazione dell’assistenza per la presa in carico del proprio figlio chiedendo contestualmente un tempestivo incontro volto a definire e concordare le azioni, le procedure, i protocolli attivati o da attivare finalizzati a rispondere alle specifiche necessità di assistenza dell’alunno/studente e a garantirne l’immediata ed appropriata presa in carico”. “Alama - Ass. Laziale Asma e Malattie Allergiche e FederAsma e Allergie Onlus - Federazione Italiana Pazienti associazioni che aderisco all’iniziativa “Sì ai presidi sanitari nelle scuole”, metteranno a disposizione il modulo, che sarà distribuito ai genitori, contenente la richiesta di presa in carico per la somministrazione dei farmaci a scuola al proprio bambino e la richiesta di incontro. I genitori dovranno presentare il modulo, quanto prima, al Dirigente Scolastico e al Direttore Generale della Asl RmD, inviandolo ad entrambi gli indirizzi o per posta con raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnandolo a mano facendosi rilasciare ricevuta di avvenuta protocollazione. I presidi sanitari nelle scuole, dunque, chiudono non per un problema economico ma per una legge che oggi non li regolamenta e solo di fronte a questa o ad una sentenza di tribunale, come dichiarato dal Direttore Sanitario, l’Asl Roma D provvederà ad impiegare un numero di infermieri idoneo per altrettanti bambini che necessitano di assistenza continua o ad istituire i presidi sanitari nelle Scuole del X Municipio”, continua la nota. “Cambia il Direttore Generale della ASL, cambiano i criteri con i quali si decide che in assenza di legge non possono essere istituti i presidi sanitari nelle scuole, quando il precedente protocollo d’intesa ne dimostrava la fattibilità. Modalità e servizio di assistenza, queste, che non trovano consensi nei comitati e nelle associazioni, portavoce dei cittadini. La proposta di legge per l’istituzione dei presidi sanitari nelle scuole, la n. 17 del 18 aprile 2014 esiste, i Comitati di Quartiere e le Associazioni che hanno aderito all’iniziativa “Si ai presidi sanitari nelle scuole” la sostengono promuovendo la petizione cittadina, cartacea e online, affinché tutte le scuole della Regione Lazio ne siano dotati per la salvaguardia dei diritti alla salute e allo studio di tutti i bambini”, conclude.