Durante la mattinata del 10 dicembre 2010, presso la sede del Comando Gruppo di Carabinieri di Ostia (via Alfredo Zambrini n.48), è stato presentato il Calendario Storico 2011 dell’Arma dei Carabinieri. Esso è divenuto ormai un oggetto di culto per i numerosissimi collezionisti (oggi giunto ad una tiratura di 1.350.000 copie di cui 8.000 in lungue straniere) ed è proprio il notevole interesse suscitato nel cittadino, l’indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti. Il Calendario Storico nacque nel 1928 e, dopo una breve interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione riprese regolarmente nel 1950 e da allora ha raccontato con le sue tavole, la gloriosa storia dell’Arma e, conseguentemente, quella d’Italia. Un oggetto così semplice che, rappresentando un momento importante per la famiglia dell’Arma, riesce a dare un ulteriore momento di coesione ed unità, in virtù dei randi valori comuni a cui è ispirato, nel quale si riconoscono tutti i carabinieri, indistintamente dai ruoli, nelle grandi città e nei piccoli paesi. Con l’attuale edizione inizia un percorso che terminerà nel 2014, anno in cui si celebreranno i 200 anni dalla Fondazione dell’Arma, con l’obiettivo sia di proiettare l’Arma verso il suo terzo secolo di vita, sia di rievocare l’importanza delle tradizioni e dei valori che, ora come allora, animano quotidianamente l’azione dei Carabinieri. Il filo conduttore che lega i mesi dell'anno, illustrati dalle tavole del Maestro Luciano Jacus, è costituito daltema “I primi 50 anni di storia dell’Arma dei Carabinieri”. Dalla nascita in Piemonte, il 13 luglio 1814, sino all’istituzione delle “Legioni” il 24 gennaio 1861, l’Arma dei Carabinieri ha accompagnato le vicende storiche del Risorgimento e le fasi dell’Unità d’Italia, estendendo progressivamente il proprio servizio alle varie regioni che via via andavano costituendo il Regno d’Italia, favorendo la coesione e il dialogo con le popolazioni in modo da “assicurare al giovane Stato la tranquillità interna necessaria all’attuazione degli impegni assunti nei confronti delle popolazioni italiane”. La copertina raffigura la presentazione del “Carabiniere Reale” al Re Vittorio Emanuele I, nell’agosto del 1814, nella sala del trono della Reggia di Torino alla presenza, tra gli altri, del primo Comandante del “Corpo dei Carabinieri Reali”, Giuseppe Thaon di Revel. Nella prefazione, il Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli presenta il tema centrale che ispira l’opera sottolineando come “ogni singolo particolare del Carabiniere è patrimonio di valori e di idealità che, da sempre, orienta e sostiene la silenziosa azione di ogni Carabiniere alla ricerca della più ambita delle gratificazioni: la fiducia e il consenso della gente”. E prosegue rappresentando l’Arma “forte delle sue radici antiche e costantemente protesa al futuro, ben consapevole che la sua identità, la sua cifra istituzionale è nell’impareggiabile patrimonio dei propri uomini e delle proprie donne, con i loro ideali e le loro salde motivazioni professionali”. La tavola che apre il Calendario, in seconda di copertina, è dedicata alla fine dell’epoca napoleonica, con l’esercito francese in ritirata e Vittorio Emanuele I che torna in Piemonte. I dodici mesi del 2011 accompagnano il lettore attraverso i momenti più significativi dei primi anni di vita del Corpo dei Carabinieri Reali, da gennaio a dicembre, dall’emanazione delle “Regie Patenti del 13 luglio 1814”, un paio di mesi dopo il trionfale ingresso del Re a Torino, sino all’Unità d’Italia. In meno di un anno dalla fondazione i Carabinieri hanno il primo caduto nell’adempimento del dovere, il Car. Giovanni Boccaccio della Stazione di Limone (CN) ucciso il 24 aprile 1815 durante un conflitto a fuoco con alcuni “evasi”, nonché il battesimo del fuoco, allorquando il 6 luglio 1815, durante la guerra di Grenoble, si posero alla testa di una travolgente carica della Cavalleria piemontese. Svariate sono le gesta raffigurate nelle tavole del calendario che hanno contribuito a fare la Storia dell’Istituzione. Il mese di aprile narra l’estremo sacrificio del Car. Giovanni Battista Scapaccino, prima Medaglia d’oro al Valor Militare dell’Arma, vilmente ucciso il 3 febbraio 1834 per essersi rifiutato di rinnegare il giuramento di fedeltà, mentre il mese di luglio è dedicato all’impegno contro la recrudescenza del banditismo in Sardegna nella metà del secolo XIX da parte dei Capitani Gerolamo Berlinguer e Agostino Castelli, nonché del Maresciallo Efisio Scaniglia, anch’essi insigniti con onorificenze. Si susseguono poi immagini relative all’impegno dei Carabinieri a mantenere l’ordine pubblico nel territorio, a riorganizzare le Gendarmerie locali prima della definitiva annessione al Regno di Sardegna e ad assistere i cittadini, spesso colpiti da pestilenze, calamità naturali o in difficoltà, come riportato nei mesi di marzo, maggio, giugno, settembre, novembre e dicembre. Ma, in analogia ai contenuti dell’odierna cerimonia di presentazione, il Calendario Storico 2011 vuole richiamare a tutti i Carabinieri di oggi le tradizioni e i valori che devono ispirare la loro azione quotidiana, come testimonia l’“elenco dei valorosi del Corpo dei Carabinieri Reali di terraferma” che “per generose azioni od importanti servizi vennero dal 1833 a tutto il 1856 decorati della Medaglia al Valor Militare”, in quarta di
copertina.