Roma - Il consigliere provinciale Pier Paolo Zaccai avrebbe tentato il suicidio questa mattina, intorno alle 10, mentre si trovava a Palazzo Valentini. A bloccarlo dal compiere l'estremo gesto i carabinieri della caserma di piazza Venezia. Le agenzie riferiscono che i carabinieri sono riusciti a bloccarlo in tempo grazie all'allarme lanciato dalla sorella dell'uomo, alla quale lui stesso avrebbe annunciato il gesto estremo che avrebbe voluto compiere.

Zaccai, 44 anni, aveva le mani insanguinate - sempre secondo le agenzie di stampa - probabilmente a causa delle ferite che si era procurato il giorno prima a casa della madre a Ostia, dove, forse per una lite familiare era andato in escandescenze.

"Macchè suicidio, mai avuto idee simili nè autolesioniste. Si è trattato solo di una lite in famiglia, questa mattina i Carabinieri sono venuti in Provincia solo per notificarmi un atto", ha dichiarato il consigliere Zaccai. "Si è trattato solo di un grosso equivoco, io sto bene - conclude Zaccai - e' arrivata anche la psichiatra che ha certificato la mia sanita' mentale".


Zaccai nel 2010 era stato coinvolto nella vicenda di un festino con transessuali e coca, storia controversa per la quale era stato rinviato a giudizio. Ma Zaccai si è sempre proclamato innocente, anche attraverso i pochi media che gli concessero di parlare e dire la sua versione dei fatti. Una vicenda ancora molto nebulosa che ancora non ha visto emergere una verità assoluta.