Il due giugno si celebra la Festa della Repubblica. Ecco la Carta Costituzionale
Quest’anno si è festeggiato il 77esimo anniversario della Festa della Repubblica Italiana
Al seguito degli eventi storici della Seconda Guerra Mondiale il popolo italiano, ancora suddito della monarchia sabauda, si reca alle urne il due giugno del 1946 per scegliere la forma di governo: Monarchia o Repubblica. Fu una grande festa di popolo anche perché fu la prima volta che il voto fu a suffragio universale per tutti i cittadini, donne comprese.
Ma che cos’è la Carta Costituzionale? Essa è l’insieme dei principi a cui che tutte le norme vigenti debbono rifarsi. Non può esistere una norma che non rientri nei canoni dettati dalla Carta Costituzionale.
Le caratteristiche sono quella della rigidità, della lunghezza e della forma scritta. La caratteristica della rigidità si esemplifica dicendo che per modificare anche una sola parola della Carta Costituzionale i due rami del Parlamento debbono votare quella modifica per ben due volte a distanza temporale ben determinata.
La lunghezza è dovuta al numero degli articoli, centotrentanove, più le Disposizioni Transitorie e Finali, il fatto che essa sia un documento scritto perché non tramandato in modo orale. C’è un solo articolo che non si può modificare neanche con la doppia votazione delle Camere ed è il centotrentanovesimo: “La forma Repubblicana non è soggetta a revisione”.
La nostra carta costituzionale è considerata dai giuristi di tutte le opinioni culturali la più “perfetta” poiché qualsiasi diritto riconosciuto al cittadino ha un dovere che fa obbligo per il cittadino. Il guardiano della Carta Costituzionale è la Corte costituzionale che si esprime unicamente su sollecitazione della Magistratura per rilasciare un parere vincolante di legittimità nell’uso di una norma.
Alla stesura della nostra Carta Costituzionale lavorarono, allora, le menti più elette sia in campo giuridico che in campo sociale e molte furono le proposte che non ebbero attuazione o che furono rigettate poiché ritenute troppo poco applicabili o troppo fumose, quindi avrebbero potuto generale una notevole confusione interpretativa.
Sarebbe buona cosa che la lettura della Carta Costituzionale e la sua spiegazione pratica fosse fatta fin dai primi anni della scuola poiché è nel suo corpo la formazione di ogni buon cittadino.
Augusto Gallo