Ostia – Sono stati migliaia i frequentatori di Capocotta che questa mattina, indossando t-shirt rosse con su scritto ‘I love Capocotta’, si sono ritrovati nella splendida spiaggia del litorale romano per aderire a ‘Il Grande abbraccio di Capocotta’, l’iniziativa spontanea lanciata sull’omonima pagina Facebook il mese scorso dopo i sequestri dei cinque chioschi l’11 febbraio scorsi per presunti abusi edilizi.


LA PROTESTA – Persone di tutte le età, giovani e meno giovani, famiglie con bambini, hanno voluto essere presenti per testimoniare il loro amore per questo luogo splendido, dove si trova una natura unica, caratterizzate dalle dune e dal mare, il ‘mare di Roma’, patrimonio di tutti i cittadini. Una protesta pacifica ma sentita e condivisa da quanti, ormai da anni si ritrovano a Capocotta per apprezzarne la natura e la quiete.


DANIELE CAMETTI ASPRI“Eccoli i volti dei cittadini di Capocotta”, commenta Daniele Cametti Aspri, promotore di ‘Il Grande abbraccio di Capocotta’, pubblicando su Facebook una serie di istantanee – e sono davvero tantissime! – di quanti oggi erano presenti. “I volti delle migliaia di persone che amano questo luogo ed oggi hanno di protestato pacificamente per le ingiuste e miopi misure che sono state prese dall'amministrazione del X municipio contro i suoi stessi cittadini ed il loro benessere. Delle misure, delle loro conseguenze, del degrado che hanno causato e causeranno ne abbiamo già parlato su questa pagina. Oggi voglio ringraziare tutti coloro che sono intervenuti, che hanno preso parte condividendo il loro cuore, il nostro cuore, il cuore di Capocotta. Oggi abbiamo vinto noi! Grazie”, scrive Daniele Cametti Aspri.


CONSORZIO ‘CINQUE SPIAGGE’ - “Il futuro di Capocotta non si garantisce con i sequestri”, hanno dichiarato i gestori riuniti nel Consorzio ‘Cinque spiagge’ che hanno partecipato a #ilgrandeabbraccio per ribadire lo spirito che ha sempre guidato le loro attività.


LA PETIZIONE – Attualmente, dopo i sequestri scattati a febbraio, le spiagge rischiano di diventare preda dell’incuria in quanto sono venuti meno, in un ambiente aperto a tutti ma sicuro e curato, i servizi di pulizia e anche di vigilanza. La scorsa estate furono oltre 6mila i romani ed i frequentatori abituali che firmarono ‘Capocotta: una spiaggia libera!’, la petizione promossa proprio dai gestori.


LA PREOCCUPAZIONE – Il Consorzio ‘Cinque spiagge’ ha espresso “la preoccupazione per quello che potrebbe accadere in conseguenza di scelte sbagliate o peggio, di un abbandono, ed è quindi la migliore occasione per dire la nostra su quanto avvenuto nelle ultime settimane”. Preoccupazione condivisa, dalla quale è scaturita la manifestazione.


LA COLLABORAZIONE - “A fronte della collaborazione instaurata con il X municipio, abbiamo stabilito che, in assenza di un progetto alternativo, l’unica strada percorribile, seppure illogica, sia quella di intervenire sulle unità di servizio della spiaggia di Capocotta, per riportarle alle loro forme e dimensioni originarie. In questi giorni sono iniziati i lavori in tre delle cinque strutture presenti sulla spiaggia. Un ridimensionamento che non rappresenta una sottomessa accettazione della versione secondo la quale gli ampliamenti, realizzati in questi anni, rappresentano un abuso, ma che servirà per far uscire il ‘progetto Capocotta’ dalle sabbie mobili in cui è stato confinato da burocrazia, incapacità e conflitti di competenze e per ricominciare a ragionare sul futuro di quest’area, che non può essere abbandonata a se stessa”, precisa il consorzio, respingendo l’accusa di aver perpretato abusi. La soluzione, molto attesa, potrebbe quindi essere imminente.