Il PalaPellicone celebra la Giornata mondiale del judo: campioni e studenti contro il bullismo
A Aprire le danze (ossia gli interventi) è stato l'Assessore allo Sport, Daniele Frongia, il quale ha precisato che l'incontro con le scuole (erano rappresentate, con una classe, sia l'Enriques che la Mozart) voluto anche dalla Sindaca Raggi è stato. Poi è stato il turno di Felice Mariani, prima medaglia italiana in questa disciplina, e quindi ad altri atleti, tutti ancora in attività tranne Paolo Bianchessi, il quale s'è visto negare due bronzi per colpa del regolamento allora vigente.
Ecco allora che toccava a Rosalba Forciniti (prima donna calabrese a salire sul podio olimpico) parlare, e nel farlo ha raccontato un retroscena del suo terzo posto alla seconda Olimpiade londinese "Tre settimane prima dell'avvio della competizione, mi stavo allenando in Spagna, e mi sono rotta una mano. Non sapevo come dirlo ai miei genitori, i quali hanno fatto, come me, tutta una serie di sacrifici. Piangevo un giorno sì ed uno no, in quanto ero riuscita a qualificarmi dopo molti anni di allenamenti e gare. Però quel giorno, come cantava Fedez l'anno scorso, la mia ambizione ha superato di gran lunga il mio talento. Per questo motivo non ho mollato, ed ad allenarmi ho continuato. Voi tutti sapete benissimo come è andata: è stata la cosa da me fatta più coraggiosa".
" Alla domanda "Cosa si prova a diventare mamma?" la risposta è stata "E' la medaglia più bella, spero di poterle insegnare i valori dello sport, e magari di questo." Chiaro il riferimento dell'ex "ragazza cattiva" alla piccola Alida.
Concludeva Frank Chamizo, che diceva "Sono stato un ragazzo sbruffoncello, me la prendevo con un compagno di classe, che era più intelligente di me. Lui, infatti, m'ha aiutato perché, quando ho conosciuto la lotta, che lo studio non mi serviva pensavo. Ed invece no, è riuscito a farmi capire che studiare è importante, ti permette d'andare avanti anche nello sport", ha ammesso il lottatore d'origine cubana.
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