“Il presidente Grasso e la senatrice De Petris: il mare e le spiagge di Ostia deve diventare un caso nazionale”
Il mare di Roma non rappresenta solamente un modello scellerato di gestione dei beni comuni ma è la sintesi di una gestione padronale e predatoria operata dalla potentissima lobby dei balneari, una gestione che ha aperto delle vere e proprie autostrade agli investimenti della criminalità organizzata così come dimostrano le inchieste della Magistratura e gli arresti. Davanti a questa palese realtà, conosciuta tristemente da tutto il mondo, l’Amministrazione del cambiamento, quella a 5 stelle, stenta a “cambiare” marcia.
C’è un’apparente e ingiustificabile inerzia che oramai si protrae da anni, che lascia pensar male rispetto alle reali intenzioni di cambiamento. Non va mai dimenticato che furono proprio due 5 stelle eccellenti e cioè Paolo Ferrara, oggi capogruppo m5s in campidoglio, e la parlamentare Carla Ruocco, ad incontrare a porte rigorosamente chiuse, dopo aver spento ogni tipo di streaming, il potentissimo Renato Papagni. Sono stati anche capaci di definire i balneari la migliore imprenditoria onesta del litorale.
Non dimentichiamo mai che Renato Papagni è colui che cercò di far ingoiare una planimetria ad un giornalista reo di aver fatto una domanda scomoda sul processo che vede inquisiti proprio Papagni e il dirigente municipale Nocera per abusi sul demanio. Non basta, perché il governo Giallo Verde ci ha messo del suo. Stessa spiaggia, stesso mare e anche stessi regali in favore dei balneari. Oltre alla vergognosa proroga di 15 anni delle concessioni demaniali, scadute da tempo, sono arrivati gli emendamenti presentati dalle due forze di maggioranza, Movimento 5 stelle e Lega, e da FdI, al Dl Semplificazione, norme volte a concedere nuovamente enormi regali agli stabilimentari aprendo la strada alla completa “sdemanializzazione” delle spiagge.
C’è poi il tema mai risolto della completa illegalità in cui versa in particolare il mare di Roma dove per far applicare una Ordinanza firmata dalla Sindaca è necessario mobilitarsi quotidianamente, fare esposti e denunce in Procura altrimenti non si muove nulla. Ci sono varchi chiusi a catena che invece dovrebbero essere aperti così come ordina una sentenza del Consiglio di Stato, ci sono dissuasori di marcia auto-installati li dove non si dovrebbero posizionare ingombri come accade presso il “MareChiaro”, ci sono cartelli con su scritto “Parcheggio Privato” affissi sul demanio pubblico così come accade al “Tibidabo” e tanti altri esempi che non lasciano spazio a dubbi. Il mare e le spiagge non sono terre di nessuno, non sono zone franche dove può accadere impunemente di tutto.
La condizione in cui versa il mare di Roma deve diventare un caso nazionale. Con questa iniziativa abbiamo voluto accendere un faro Istituzionale li dove qualcuno vorrebbe che ci fosse sempre il buio. Ringraziamo il Presidente Pietro Grasso e la Senatrice De Petris per gli interventi e gli impegni presi, la Consigliera Comunale di Fiumicino Barbara Bonanni, le associazioni, i comitati e i cittadini che hanno, con il loro contributo, acceso un faro sulla condizione in cui versano il nostro mare e le nostre spiagge. Le nostre, non le loro”.
Così in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio.
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