In arrivo un’isola ecologica ad Axa-Malafede. I cittadini: “Si risolva prima il problema della viabilità”
Immediata la reazione degli abitanti. Il progetto non è stato pubblicato, come da regolare procedura, nell’Albo Pretorio, nonostante si trattasse di un argomento di interesse pubblico. L’omessa divulgazione, e la poca chiarezza su alcuni aspetti tecnici della realizzazione ha provocato grande perplessità negli abitanti dell’Axa-Malafede, che a seguito della notizia si sono riuniti in un giardino pubblico per un momento di condivisione e confronto.
Molti, fra i cittadini e le Associazioni che da anni rappresentano il quartiere, si sarebbero aspettati di essere coinvolti nel Bilancio partecipativo, principalmente per essere informati di un progetto così importante, e poi, naturalmente, anche per avere l’opportunità di segnalare le problematiche più evidenti collegate alla realizzazione dell’isola ecologica.
Ma quali sono gli argomenti che i cittadini dell’Axa-Malafede, considerano prioritari? Primo fra tutti, il problema della viabilità. Al momento sono troppo pochi gli accessi a quella che sarà l’isola ecologica: via Menzio e via Ghiglia, strade lungo le quali sono dislocate tre scuole, e via Usellini, zona residenziale con abitazioni molto vicine al ciglio stradale.
Si temono di conseguenza inquinamento acustico, e congestione del traffico, fra camion dell’AMA e automobili degli utenti dell’isola ecologica, nonché l’incremento del rischio per i pedoni, soprattutto le famiglie che accompagnano i bambini a scuola, o al vicino parco di via Viner, in strade che già risentono di questo problema e dove la segnaletica con limite di velocità a 30 km viene raramente rispettata.
Altra questione: la struttura, così come è stata progettata, potrebbe far aumentare il numero dei pirati ecologici che già ora abbandonano, nottetempo, sacchi di detriti, immondizia varia, e rifiuti ingombranti nelle aree adiacenti al lotto destinato al progetto. L’installazione di telecamere, al momento non prevista nel progetto, potrebbe ridurre questo fenomeno di inciviltà che già offende ed opprime il quartiere. E sono in molti a paventare una pesante svalutazione degli immobili, in una zona aggravata dal caos delle affrancazioni. E chi si trova in una condizione di fragilità sociale, come il pastore accanto all’area dove sorgerà la struttura.
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