Di Lorenzo Nicolini

Pietro Aradori, guardia/ala bresciana, in un'intervista esclusiva ad OstiaTv dichiara che anche per il prossimo anno vestirà la casacca dell'Angelico Biella. Il numero 21 di Biella ha anche parlato di Nazionale e del difficile momento che sta attraversando il nostro basket. Aradori, 21 anni, ha esordito in serie A con l'Armani Jeans di Milano per poi passare alla Lottomatica Virtus Roma, curiosamente proprio le due squadre affrontate quest'anno ai playoff. Sotto gli ordini di coach Luca Bechi, Aradori ha trovato fiducia tanto da meritarsi la convocazione in nazionale. Nonostante le voci di mercato e il suo amore per la città di Roma, Aradori rimarrà ancora un giocatore di Biella. Il presidente Marco Atripaldi che lo definisce “il miglior sesto uomo italiano”, ha fatto di tutto per farlo restare nella sua squadra. Aradori, che ora è a Bormio, è in ritiro con la Nazionale in vista delle decisive sfide contro Finlandia e Francia. Di seguito l'intervista esclusiva al talento azzurro.

Pietro, grande stagione a Biella, sei cresciuto molto e i playoff hanno evidenziato che sei pronto per grandi palcoscenici. Cosa c'è nel tuo futuro? Ancora Biella o ritorno alla Virtus Roma?

Il prossimo anno starò ancora a Biella, sono stato veramente bene quest'anno. Il coach inoltre, mi da grandi responsabilità ed è ciò di cui ora ho bisogno

Roma (intesa come città) ti è rimasta nel cuore... hai qualche aneddoto riguardo le giornate passate nella capitale?

Assolutamente, Roma è una città di cui mi sono innamorato e nei mesi in cui sono stato li ho cercato di viverla al meglio.

Ed Ostia? Hai qualche aneddoto che ti lega al litorale romano?

Di aneddoti ne ho parecchi. Andavo spesso al mare ad Ostia, ha tutto. Sole, mare e tanta bella gente.

Capitolo Nazionale. Negli ultimi anni ben 3 giocatori italiani sono finiti in Nba (Bargani, Belinelli e Gallinari), uno ha fatto benissimo in Ncaa (Hackett), alcuni nostri allenatori allenano le più grandi squadre europee. Come mai la squadra azzurra soffre così tanto?

Non c'è solo questo. Molti giocatori stanno giocando benissimo nel nostro campionato facendo bei risultati. E' una questione di mentalità e di attaccamento alla maglia. Quando ci si presenta a un raduno della Nazionale, quello deve essere un punto di partenza per andare a vincere qualcosa di importante nelle competizioni europee.

Hai fatto tutte la trafile delle nazionali, partendo dall'under 16. Ai Giochi del Mediterraneo, finalmente, ti sei guadagnato sul campo la conferma nel team azzurro in vista dell'Additional Round. Incontreremo Finlandia e Francia. Quante possibilità abbiamo di passare il turno?

Si ho fatto tutta la trafila delle giovanili, ma l'ho fatto con passione e con il cuore perché amo questo gioco e amo i nostri colori. Penso che non dobbiamo guardare alle altre squadre, ma concentrarsi su noi stessi. Siamo un buon gruppo con ottimi giocatori, giochiamo per andare all'europeo. Come dicevo prima è una questione di mentalità

Lega e F.I.P. sembrano ormai arrivati al punto di rottura. Si rischia uno sciopero che faccia slittare l'inizio del campionato. Qual è in tuo pensiero a riguardo?

Penso che se c'è un accordo bisogna rispettarlo. Non mandare i giovani a fare le nazionali giovanili è uno dei più grandi errori che si potesse fare. Biella, per quello che mi riguarda, forse subirà un torto, ma Atripaldi lo capisco benissimo perché ha dovuto rispettare un accordo imposto da altri.