Incendio al Parco Vittime del razzismo: 3 ore per spegnere il rogo
Dragoncello – L’incendio divampato al Parco Vittime del razzismo, a Dragoncello, nell’entroterra del X municipio, ha interessato un’area estesa un ettaro. Sono state necessarie oltre tre ore per avere ragione delle fiamme e bonificare la zona. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Ostia e i volontari dell’associazione di protezione civile ‘The Angels’ di Acilia. L’allarme è stato dato ieri, alle 12.15, da una residente, membro attivo del locale comitato di quartiere. La signora, dopo aver allertato il 115, ha segnalato sulla pagina Facebook del comitato il rogo in corso, documentandolo anche fotograficamente. Dalle immagini si vede una densa colonna di fumo oscurare l’aria e anche le abitazioni limitrofe la zona dell’incendio. Si tratta purtroppo dell’ennesimo rogo che questa estate si è sviluppato a Dragoncello, quartiere che avrebbe dovuto essere ‘verde’ per la presenza del parco, esteso su una vasta area a ridosso della parrocchia dei Santi Cirillo e Metodio, e di altre aree, ma che nella realtà soffre di una gravissima mancanza di manutenzione.
I residenti, circa 5, 6mila persone, si sentono dimenticati dalle istituzioni. Ogni anno, poi, con l’arrivo della stagione estiva, gli incendi sono all’ordine del giorno e la presenza dei vigili del fuoco è pressoché quotidiana. Nel quartiere sono presenti i resti di antiche ville romane, abbandonati al degrado e all’incuria, e del progetto di un parco nei pressi di una dimora patrizia non se ne sa più nulla. “Peccato”, commentano i residenti del comprensorio, nato meno di trenta anni fa sul modello di un campus universitario. Attualmente tra buche e voragini nell’asfalto, marciapiedi dissestati ed una ciclabile che ‘si perde’ tra i campi, la chiesa e i palazzi, questa mattina il comitato di quartiere ha segnalato la comparsa delle strisce gialle a indicare la fermata del bus. “Certo le fermate sono completamente nascoste dagli alberi e gli rimasto più facile fare le strisce in terra piuttosto che potare gli alberi”, commenta ironicamente sui social una cittadina.
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