Fiumicino – Presidio oggi, mercoledì 20 maggio, a partire dalle 15, dei lavoratori dell’aeroporto di Fiumicino a due settimane di distanza dal rogo che nella notte tra il 7 e l’8 maggio scorsa ha distrutto il Terminal 3. Ad organizzare il sit in di protesta l’Usb e la Cub al T3 del Leonardo da Vinci al quale parteciperanno, oltre ai lavoratori, anche esperti di infortunistica ed ispettori del lavoro. “Sono in tanti a rassicurare l’opinione pubblica, i lavoratori, i passeggeri e gli organi di informazione sulla agibilità e sulla salubrità dell’aria dell’aeroporto di Fiumicino e del terminal T3, bruciato il 7 maggio scorso e riaperto frettolosamente il giorno dopo”, dichiarano in una nota le sigle. “Eppure ogni giorno decine di lavoratori, soprattutto quelli costretti a prestare servizio al T3, sono ricorsi alle cure mediche per i più disparati sintomi: vomito e nausea, gonfiori, difficoltà respiratorie, bruciore alla gola e agli occhi, febbre, sudorazione e, in taluni casi, addirittura sanguinamento dal naso. Vergognoso”, prosegue la nota, “il silenzio dei ministero della Salute, dei Trasporti e del Lavoro. Dopo i licenziamenti, la precarietà, la cassa integrazione e la solidarietà; i tagli salariali, il peggioramento delle condizioni di lavoro e la drastica riduzione dei livelli di sicurezza in aeroporto comprovati dall’impennata degli incidenti, ora i lavoratori sono chiamati a rischiare la salute pur di non mettere in discussione qualche punto percentuale di operatività dello scalo di Fiumicino”.



Ed intanto la commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro è intenzionata ad aprire un'inchiesta e compiere un sopralluogo in quanto, come ha affermato la presidente, Camilla Fabbri, “le dichiarazioni di Vito Mangano (direttore delle risorse umane di Aeroporti di Roma) sono insufficienti e si sono concentrate sugli interventi dopo l'incendio senza peraltro chiarire la cause dicendo di non conoscerle e di attendere i risultati dell'inchiesta della magistratura in corso”. Secondo quanto dichiarato la presidente Fabbri, la commissione ha i limiti e i poteri dell'Autorità Giudiziaria: intendiamo esercitarli aprendo un'inchiesta ed effettuando un sopralluogo. Per l’incendio, sono indagate per incendio colposo dalla procura di Civitavecchia cinque persone: quattro operai della ditta incaricata degli impianti di riscaldamento e condizionamento dello scalo e un dirigente della società che gestisce lo scalo. Adr ha rassicurato che non vi sono rischi per la salute di passeggeri e lavoratori: ieri è stato riaperto il molo D. A questo scopo era stato utilizzato un presidio mobile.