Fiumicino – Riunione in prefettura venerdì scorso sull’incendio che lo scorso 7 maggio ha devastato il Terminal 3 dell’aeroporto. “Le autorità sanitarie presenti all'incontro hanno illustrato con una relazione la situazione che si è venuta a determinare in relazione alla presenza di sostanze inquinanti (diossina e quant'altro) presenti in maniera significativa a seconda dei parametri di riferimento, confermandone la sicura tossicità per la salute in relazione al periodo di esposizione”, dichiara Carlo Pelliccioni, rappresentante del Sindacato autonomo polizia di stato in una nota.



“Semplificando, la dottoressa Musmeci dell'Istituto superiore sanità, riferisce che solo una esposizione di lungo periodo (in termini di anni) al microclima presente allo stato in aerostazione può provocare nocumento alla salute. Viene pertanto segnalato che una esposizione limitata in termine di orario medio di lavoro abbinata alle attuali prescrizioni sanitarie imposte (mascherine e rotazione oraria ogni tre ore) non produce effetti negativi significativi sulla salute”, spiega il rappresentante del Sap nella nota. “Ciò non toglie che le sostanze inquinanti presenti nello scalo devono comunque essere azzerate con le operazioni di bonifica (che dovrebbero essersi concluse ieri, sabato 10 luglio, ndr) attualmente in corso. Su precisa richiesta del Sap la dottoressa Proietti della Asl RmD ribadisce che tutta la popolazione esposta al post-incendio deve essere sottoposta a sorveglianza sanitaria intendendo che tutto il personale di polizia in servizio nello scalo verrà sottoposto, in base ad un elementare principio di cautela, ad uno screening sanitario senza bisogno per il dipendente di fare alcuna richiesta”, conclude.