La settimana scorsa il tragico scontro tra la Lamborghini e la Smart costato la vita al piccolo Manuel in via di Macchia Saponara all’incrocio con via Archelao di Mileto. Proseguono le indagini degli inquirenti per ricostruire la dinamica dell’incidente: al vaglio video e immagini riprese dai cellulari dei giovani a bordo della supercar e quelle delle telecamere del Consorzio di Casal Palocco e del bus che transitava nella strada al momento del sinistro. Domenica 25 giugno la fiaccolata, mentre è stata posta una ‘Panchina bianca per Manuel’ tra fiori e peluche

Casal Palocco – E’ finito agli arresti domiciliari Matteo Di Pietro, lo youtuber ventenne che lo scorso 14 giugno si trovava alla guida di un suv Lamborghini coinvolto nel terribile incidente con una Smart in cui ha perso la vita il piccolo Manuel Proietti, 5 anni, a Casal Palocco. Per il giovane, indagato per omicidio stradale e lesioni, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura degli arresti domiciliari, notificati questa mattina dalle forze dell’ordine. Nel violento impatto, avvenuto nel primo pomeriggio di mercoledì scorso, sono rimaste ferite anche la mamma del bimbo, Elena Uccello, 29 anni, e la sorellina Aurora di tre.

Lo schianto tra il suv e l’utilitaria, che è costato la vita al piccolo Manuel, si è verificato in via di Macchia Saponara, all’incrocio con via Archelao di Milano. A bordo della supercar, oltre a Matteo Di Pietro, si trovavano altri quattro youtuber, tra i 20 e i 23 anni d’età, appartenenti al gruppo TheBorderline che sembra stessero partecipando ad una sfida, una ‘challenge’ da filmare e poi pubblicare sul loro canale, che conta 600mila follower, ossia guidare per 50 ore consecutive senza scendere dalla Lamborghini. Dopo il sinistro, va detto, la pagina di cui Matteo Di Pietro sembra fosse il leader, è stata chiusa su loro decisione con un annuncio.

Proseguono nel frattempo le indagini per la ricostruzione della dinamica del violento scontro tra le due vetture, andate distrutte. Gli inquirenti proseguono nell’esame delle foto, dei video e delle chat presenti nei telefoni cellulari e nei computer dei cinque giovani youtuber le cui posizioni sembrerebbero essere quelle di ‘semplici’ passeggeri. Alla polizia di Roma Capitale il compito di accertare la velocità del suv che, secondo alcuni testimoni del quartiere di Casal Palocco, sarebbe stata ben superiore ai 30 km/h consentiti in via di Macchia Saponara. A questo riguardo risulteranno preziose le immagini di una telecamera del sistema di videosorveglianza, posta nei pressi dell’incidente, installate dal Consorzio di Casal Palocco. A disposizione, inoltre, ci sarebbero anche le registrazioni della telecamera interna a un bus dell’Atac che nel momento del sinistro si trovava a percorrere via di Macchia Saponara. 

La dinamica del sinistro è però tutta da confermare, a cominciare dalla velocità tenuta dalla Lamborghini che, come avrebbe detto a più riprese il legale del ventenne, non sarebbe stata così elevata, aggiungendo che la mamma di Manuel avrebbe eseguito anche una manovra non corretta nello svoltare su via Archelao di Mileto. Il procedimento per fare chiarezza su questa tragica vicenda è tuttora in corso e sono già trascorsi nove giorni.

Lunedì scorso si sono celebrati in forma strettamente privata, per volontà della famiglia, i funerali del bimbo. Domenica 25 giugno, alle 19, sempre su indicazione dei genitori, si svolgerà a Casal Palocco una fiaccolata alla quale sono invitati tutti – cittadini, comitati, chiunque voglia esprimere vicinanza e solidarietà ai familiari in questa dolorosa circostanza – che si snoderà dalla scuola frequentata da Manuel, vicino al supermercato Pim, in via di Macchia Saponara per le vie del quartiere. All’iniziativa sarà presente, tra gli altri, il presidente del X Municipio Mario Falconi che, esprimendo profondo dolore e vicinanza alla famiglia, ha invitato il Comune di Roma a costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale. I promotori invitano i partecipanti ad indossare una maglia bianca. 

Nel quartiere, ma non solo, non si placa intanto la costernazione, lo sbigottimento e l’indignazione per quella morte che avrebbe potuto essere evitata. Sotto accusa le challenge sui social network e quindi la necessità di intraprendere iniziative di contrasto da parte delle istituzioni per individuare le più opportune misure di sensibilizzazione, a cominciare dalle scuole per un utilizzo consapevole delle tecnologie digitali.

Nel luogo dove è stata spezzata la giovanissima esistenza di Manuel sono stati deposti peluche, fiori, girandole e lumini e a questo enorme tappeto che testimonia l’amore e il dolore di quanti vi si recano in una sorta di pellegrinaggio, i volontari di RetakeRoma Infernetto hanno aggiunto in queste ore una panchina bianca, la ‘Panchina per Manuel fermati e ascoltalo!’, struggente invito alla riflessione.