Per la prima volta sono stati individuati i processi di dipendenza dell'alcol. La scoperta che potrà aiutare sensibilmente i ricercatori a sviluppare una cura più efficente è stata fatta in Sardegna, da un gruppo dell'università di Cagliari coordinato da Elio Acquas.

Lo studio sull'alcol è stato condotto sui topi ed ha individuato il meccanismo che porta alla dipendenza di questa tanto amata sostanza. Protagonista è la dopamina, un neurotrasmettitore implicato nei processi di controllo dell'affettività e della motivazione, che in caso di alterazioni porta facilmente a casi di depressione, schizofrenia e tossicodipendenza. L'alcol viene trasformato in una seconda molecola, l'acetaldeide, che reagisce con la dopamina generando il salsolinolo, che eccita il cervello implicando l'effettiva dipendenza.

Questa scoperta promette di dar filo da torcere alla dipendenza da alcol, perché come spiega il team dell'università di Cagliari, sembra che "si potrebbe o inibire l'enzima coinvolto nella conversione dell’alcol etilico in acetaldeide oppure eliminare l'acetaldeide somministrando sostanze più reattive della dopamina e inducendo la molecola a generare sostanze biologicamente inattive e a non produrre quindi il salsolinolo”.

Potremo dunque condividere una bottiglia di Cabernet con gusto e senza conseguenze negative in un futuro non troppo lontano? Ne sapremo di più in futuro.