Infernetto – Era martedì quando intorno alle 13.30 ha suonato alla porta di casa di Franco Gobbi, presidente del Coordinamento Infernetto, la postina. La giovane e dinamica portalettere, che doveva consegnare una cartolina proveniente da un paese lontano, aveva bisogno di aiuto ed aveva pensato di rivolgersi a Franco Gobbi, che conosce ormai da tempo, perché potesse darle qualche informazione.

 

 

 

Si trovava infatti in difficoltà nel risalire alla destinataria della missiva, probabilmente una ragazzina,  in quanto nell’indirizzo era scritto soltanto il nome di battesimo e la strada. Ma senza il numero civico. C’era anche una annotazione: “Grazie al postino per la consegna”.  Evidentemente aggiunto nella consapevolezza  dell’indirizzo incompleto.

 

 

 

E la postina stava così chiedendo in giro per rintracciare la destinataria. L’esponente del comitato ha cercato di fare del suo meglio, dandole le poche indicazioni in suo possesso. La strada in cui abita all’Infernetto è piuttosto lunga e benché ci siano poche abitazioni non conosce tutte le famiglie. La postina ha ringraziato e si è rimessa in moto alla ricerca della bambina. Nonostante il caldo fosse infernale e Lucifero raggiungesse tranquillamente i 38 gradi.

 

 

 

Alla fine, nonostante tutta la buona volontà, non è riuscita a trovare la destinataria anche perché famiglie non c’erano. E’ così tornata a bussare alla porta di Franco Gobbi chiedendogli di avvisare che “lei tratterrà la cartolina nel suo ufficio perché la deve consegnare”.

 

 

 

 

“Non è il Libro cuore però in tempi così grami e barbari, inclusi i postini che la posta la buttano invece di consegnarla, mi è sembrato stupefacente”, ha riflettuto Gobbi. E’ una bella “storia”, che si commenta da sé. Una storia che profuma di civiltà, rispetto e senso del dovere. Una merce sempre più rara, di questi tempi.