Infernetto - Dall'impianto sonoro del camion della protezione civile per tutti il giorno sono stati chiamati i numeri che corrispondevano ai cittadini in fila che attendevano il loro turno per prendere i sacchi di sabbia che dovevano servire a impedire i possibili allagamenti che la temuta perturbazione chiamata Cleopatra avrebbe potuto creare nelle zone ad alto rischio idrogeologico, come è l'Infernetto. Anche molti dei cittadini in attesa hanno dato i numeri, o meglio, durante la lunga giornata i cittadini sono stati in ansia, tanto che qualcuno si è alterato e in alcuni casi si è rischiata la rissa, tra i cittadini stessi e con le forze dell'ordine presenti. Una corsa contro il tempo o meglio il maltempo che secondo le previsioni si sarebbe dovuto abbattere anche sul litorale romano che alla fine si è risolta con qualche goccia di pioggia verso le 20.

Alle 19,30 all'Infernetto è arrivato anche il sindaco di Roma. Intanto fortunatamente il cielo si è aperto e le stelle hanno iniziato a birllare sulla testa delle centinaia di cittadini che finalmente hanno tirato un sospiro di sollievo. Comunque sia andata ieri non si può dire che sia stata del tutto una perdita di tempo, infatti i sacchetti potrebbero servire ancora, anche perchè oramai ad ogni pioggia forte scatta l'allerta meteo.

Tanti sacchetti davanti ai cancelli
è ciò che resta dopo due giornate da incubo, durante le quali la protezione civile ha cercato con i propri mezzi di mettere in campo interventi contro gli allagamenti,  sistemando i sacchi di sabbia a protezione delle sponde dei canali più a rischio.

E c'è tanta amarezza da parte di chi da un anno attende gli interventi strutturali che mettano in sicurezza i canali del quartiere. I cittadini parlano anche della paura che coinvolge anche i bambini, il ricordo del nubifragio che lo scorso anno ha provocato la morte di un cuoco cingalese giovane padre di famiglia in via Alaleona è ancora vivido nella mente dei residenti.

Il lait motiv della giornata di ieri in effetti era sempre lo stesso: 'perchè ancora non sono iniziati lavori per ripristinare i canali spariti e mettere in sicurezza quelli esistenti?' chiedono a gran voce i cittadini.

Di tutt'altro avviso il sindaco Alemanno e il il
presidente del XIII municipio Vizzani, che hanno risposto così alle critiche degli abitanti dell'Infernetto: “Ci sono luoghi più fragili in questa città – ha esordito Alemanno - l'Infernetto è uno di questi, frutto di scelte urbanistiche sbagliate che noi oggi stiamo fronteggiando. Stiamo portando fognature in luoghi dove sono del tutto assenti ancora oggi. Inoltre credo che chi compra casa in una certa zona deve sapere a quali problemi va incontro, qui ci sono questi problemi a Roma centro ce ne sono di diverso tipo ma uno lo deve sapere. L'amministrazione è stata attenta al quartiere e abbiamo fatto interventi strutturali, ma quando c'è l'emergenza la protezione civile si deve attivare e porta anche i sacchetti di sabbia. Lo sforzo è massimo ma c'è una debolezza di fondo come dicevo prima.

Abbiamo distribuito 40mila sacchi e continueremo – ha spiegato il presidente del XIII municipio, Giacomo Vizzani – Intanto abbiamo fatto un forte intervento sui canali. C'è stato forse un eccessivo allarmismo ma intanto abbiamo risposto e approntato le forze per un'eventuale emergenza. Soffriamo di una situazione precedente che rappresenta un disastro urbanistico, dove case di 40 metri quadri sono diventate di 150. Ora stiamo affrontando il preventivo per il piano di sicurezza e riassetto dei canali per il quale serviranno circa 640milioni di euro”, ha spiegato Vizzani.

Nella notte, passata la paura anche la fila di residenti si è dissipata e i sacchi, fino a poche ore prima considerati fondamentali improvvisamente sembrano essere diventati inutili e alcune decine di questi sono rimasti soli e abbandonati in mezzo via Orazio Vecchi