Infernetto - “In merito alle dichiarazioni del Consigliere del XIII Municipio, Paltoni, vorrei specificare che con le sue parole dimostra di essere in contraddizione con quanto da lui stesso votato pochi giorni fa in un documento, contro la realizzazione del centro commerciale in zona Infernetto. Suppongo, dunque, che o non aveva chiaro in mente quanto votava o che nel giro di pochi giorni abbia cambiato idea per qualche motivo." E’ quanto dichiara il presidente dell’Ascom Ostia – Confcommercio di Roma, Luca Capobianco.


"Per quanto riguarda, poi, i lavori infrastrutturali menzionati da Paltoni a carico della Società Esselunga, a nostro avviso non si tratta di lavori per la cittadinanza né destinati alla riqualificazione del territorio inteso come bene comune, piuttosto di opere destinate unicamente a facilitare il passaggio delle autovetture fino all’ingresso della struttura commerciale, dunque realizzate con l’unico scopo di aumentare la clientela."

"Mi preme inoltre precisare in merito al discorso sulla viabilità che, se è vero che lo svincolo può facilitare l’accesso da Casalpalocco verso l’Infernetto, sappiamo bene per chi vive e/o lavora in quella zona che la Colombo è una strada trafficatissima e di difficilissima percorrenza: non si risolvono dunque i suoi problemi di traffico in questo modo anzi, essi forse così sono destinati solo a peggiorare. Senza calcolare che il progetto sulla viabilità di Esselunga è legato ad altre opere, come quella della centralità della Maddonnetta, di cui oggi non vediamo neanche l’inizio dell’iter burocratico. Non vorremmo - continua Capobianco - che anche questo faccia la fine di tanti altri centri commerciali, che sono rimaste cattedrali nel deserto, nonostante la promessa di nuove opere infrastrutturali. C’è poi il rischio idrogeologico della zona, assolutamente non considerato visto che il CBtar non è stato mai consultato sull’argomento."
 

"Merita una riflessione anche l’osservazione del Consigliere sui presunti prezzi più bassi che praticherebbe il nuovo megastore: vorremmo chiedere ai cittadini se preferiscono acquistare con un presunto ribasso o perdere centinaia di posti di lavoro, perché di questo stiamo parlando. La nuova struttura, infatti, mette a rischio occupazione centinaia di dipendenti che attualmente lavorano nei negozi di vicinatoIl Retail Park, come lo chiama Paltoni, non rientra in nessun caso nello spirito dei Patti Territoriali: prima di sostenere nuove iniziative commerciali - conclude Capobianco -  sarebbe il caso di ascoltare gli umori degli operatori già presenti, gli stessi, non dimentichiamolo, che hanno sostenuto fino ad oggi l’economia del nostro territorio”.