Infernetto - Da questa mattina in via Wolf Ferrari, all’Infernetto, e, fino a domenica 23 novembre, dalle 9 alle 19, Forza Italia sarà presente con un gazebo per chiedere maggiore tutela per i cittadini del quartiere. “I fatti accaduti in questi giorni sono il sintomo di una vera emergenza sociale, di un disagio e della latitanza delle istituzioni, è ora di dire basta e di far sentire la nostra voce!”, dichiarano il coordinatore Fi, Davide Bordoni, il vice-coordinatore, Piero Cucunato e il coordinatore Municipio X, Mariacristina Masi. “Il blitz di Forza Nuova di stamattina è un atto macabro che nulla serve ad un dialogo civile, ribadiamo la nostra presenza nel quartiere in maniera pacifica per dare ascolto ai cittadini. L’Infernetto sta vivendo un’emergenza legata a una scelta sbagliata del Sindaco Marino: gli immigrati non sono pacchi postali né tanto meno non si può pensare che questo non abbia ricadute sulla popolazione. Ci dissociamo da questo gesto che alimenta solo violenza e odio razzista. Sono tanti i problemi che aspettano di essere risolti dalla Giunta Tassone. La pulizia e la messa in sicurezza dei canali, opere urgenti di manutenzione stradale, decoro dei giardini, un elenco infinito prioritario per il Municipio X”, spiegano i consiglieri azzurri.


“Le periferie così come il centro sono abbandonate: degrado, sporcizia, abusivismo commerciale, mancanza di sicurezza, servizi scadenti. Come sono spesi i nostri soldi? Nel dare rifugio agli immigrati? Marino è il peggior Sindaco che Roma abbia mai avuto”, proseguono. Domani alle 15.30 i comitati di quartiere dell’Infernetto, insieme ai cittadini, manifesteranno pacificamente e senza bandiere politiche in via Orazio Vecchi, Infernetto, “per ripetere che queste non sono le soluzioni e che queste scelte non possono essere pagate sulla pelle delle famiglie italiane, in un quartiere già abbandonato a se stesso e al degrado”. “Saremo accanto a loro per dire anche noi ‘no’ ai campi abusivi, senza nessuna strumentalizzazione di partito, per dare la nostra solidarietà, per il bene della collettività civile”, concludono Bordoni, Cucunato e Masi.