Infernetto, imprenditore derubato nel sonno: “Mi hanno rubato tutto: persino l’auto”
Infernetto – “Nonostante la villa in cui abito sia superblindata, con doppi vetri alle finestre e porta di sicurezza, pure, tutto questo si è rivelato inutile: i ‘soliti ignoti’, e penso ad una banda ben organizzata che all’Infernetto ha già messo a segno con lo stesso modus operandi altri ‘colpi’, sono riusciti ad entrare in casa mia ed a rubare tutto. Orologi, tra cui un Omega, denaro contante, le catenine d’oro dei miei bambini, camicie, capi d’abbigliamento, giacche in pelle… Ecco, hanno persino svuotato l’armadio nella camera da letto in cui stavo dormendo, ignaro di tutto, lasciando, nella fretta, le ante spalancate. Sto ancora facendo l’inventario degli oggetti rubati... E poi, come se non bastasse, se la sono filata a bordo della mia auto, una Mercedes coupè 220 CD nuova, grigia, del valore di 50mila euro, che ancora non avevo assicurato contro il furto”.
E’ questa la drammatica, sofferta testimonianza del doppio furto subito nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 febbraio dal signor G.P., un imprenditore che abita in una villa in via Leopoldo Mugnone, all’altezza di via Umberto Giordano, all’Infernetto. Il signor G.P. ha deciso di raccontare l’accaduto a Ostiatv “per senso civico” e “per allertare i cittadini a prendere le dovute misure per cercare di tutelarsi dai malviventi”. Al momento del furto l’imprenditore era solo in casa, addormentato, mentre i ‘topi d’appartamento’ facevano razzia dei suoi averi nei tre piani del villino. In quel frangente i ladri hanno avuto tutto il tempo di agire senza che lui si accorgesse di nulla. Secondo quanto ricostruito i balordi, dopo aver fatto un buco del diametro di circa due centimetri in una delle finestre dotate di doppio vetro, avrebbero introdotto all’interno una canna telescopica lunga fino a cinque, sei metri, con una calamita all’estremità, con la quale avrebbero agganciato le chiavi di ingresso. Quindi, una volta in possesso delle chiavi, che si trovavano su un piatto posto su un mobile, sarebbero comodamente entrati dalla porta principale che non presentava alcun segno di effrazione. Dopo aver arraffato i gioielli, i soldi e gli indumenti, avrebbero infine afferrato il telecomando dell’auto e… Via, volatilizzati nella notte.
“E’ stato soltanto al mattino che, svegliandomi, ho notato le porte dell’armadio aperto. Sulle prime sono rimasto perplesso, chiedendomi se le avessi lasciato io così… Ma poi, alzandomi, ho scoperto che sul pavimento c’erano disseminati pullover e camicie. Altri ce n’erano in giardino… Insomma, mi sono reso conto, con sgomento, di aver subito una ‘visita’. Uno shock. Ed è esattamente quello che è accaduto qualche mese fa ai miei vicini di casa, una coppia di anziani, derubati con la stessa tecnica del buco e dell’asta, o forse una canna da pesca, infilata attraverso la finestra”, spiega il signor G.P., ancora visibilmente scosso.
Sono ormai trascorsi cinque giorni ma la preoccupazione e la paura non passano. Anzi. Adesso, per cercare di prevenire eventuali ulteriori intrusioni nella sua casa, non dorme più tranquillo. Sul luogo è intervenuta la polizia scientifica di Ostia: sono state scattate delle foto. “Vorrei invitare a non lasciare le chiavi ‘a portata di canna’”, afferma: “vorrei che fossero prese delle misure di sicurezza perché di episodi analoghi ne sono successi tanti nel quartiere. Ad agire gruppi audaci e ben organizzati”, conclude l’imprenditore, che ha visto violata così ‘facilmente’ l’intimità della propria casa. Nonostante ritenesse la sua villa sicura, a prova di ladro. E superblindata.
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