Infernetto – In arrivo una nuova colata di cemento all’Infernetto? A lanciare l’allarme è il Lab.Ur., laboratorio urbanistico del municipio XIII. Che riferisce di una conferenza dei servizi svoltasi lo scorso 10 agosto “per far passare La Macchia di Guerrino: 200 mila metri cubi di cemento nel cuore dell'Infernetto”. “Una compensazione edificatoria su 22 ettari destinati dal piano regolatore generale a servizi pubblici. Dietro all'affare”, prosegue Lab.Ur, “ci sarebbe un ben noto gruppo di costruttori”.

 

 

 

Secondo il comitato, l’assessore all’urbanistica del municipio XIII, Renzo Pallotta, avrebbe  partecipato alla conferenza dei servizi relativa al programma urbanistico La Macchia di Guerrino, ignorando di fatto quanto previsto dal decentramento amministrativo vigente ad Ostia.

 

 


Sulla questione è intervenuto anche Alessandro Paltoni, consigliere municipale Pd e presidente della commissione decentramento del XIII. “Era già scandaloso portare il progetto  del centro commerciale Esselunga”, dichiara:  “oggi in previsione ci saranno altri 2.000 abitanti mentre i toponimi aspettano da oltre 10 anni. Da segnalare”, prosegue Alessandro Paltoni,  “che nessuna concertazione con i cittadini e nessuna discussione in consiglio municipale è stata fatta a seguito delle varianti edilizie del progetto. Progetto questo già scellerato all'origine, che ora prevede un piano in più per ogni palazzina, utilizzando le richieste del Consorzio di bonifica Tevere e agro romano di aggiungere un piano pilotis”.

 

 

 

“Parliamo di una lottizzazione di 26 edifici da 4 piani, per un totale di 750 appartamenti che porteranno, nel cuore dell'Infernetto, oltre 2.000 persone. Una lottizzazione questa, in mano a uno dei più spregiudicati costruttori romani che ha già realizzato il centro commerciale all'Eur, sulla via Cristoforo Colombo”, afferma Andrea Schiavone, presidente di Lab.Ur..

 

“Il problema adesso”, sottolinea Antonio Di Giovanni, presidente dell’associazione Noi – Il futuro di Roma, “è che una lottizzazione di oltre 22 ettari destinata a servizi pubblici, grazie a uno scarabocchio depositato il 15 marzo del 2010 (perché di certo non possiamo parlare di progetto), ospiterà 200 mila  metri cubi di cemento proveniente dalle zone “fatte salve” di Tor Marancia e di Monte Arsiccio, e che nessun altro municipio di Roma ha voluto”.

 

 

 

“Ancora una volta questo cemento atterrerà all'Infernetto grazie allo strumento urbanistico delle compensazioni edificatorie. Noi”, conclude Andrea Schiavone, “ci poniamo delle semplici domande: perché si favorisce ancora una volta questo gruppo di costruttori? Perché il XIII municipio, ed in particolare l'Infernetto, deve essere la discarica del cemento della Capitale?
Perché”, domanda ancora l’esponente del direttivo, “promettendo modeste opere pubbliche, mai realizzate, si baratta la qualità della vita dei cittadini con la speculazione edilizia dei costruttori? Perché”, conclude, “si cerca con ogni mezzo moneta urbanistica per le casse vuote del Comune di Roma?”.

 

 

Il Lab.Ur. ricorda che “durante il vergognoso consiglio municipale tenutosi per 14 ore consecutive dalle ore 16 dell’ 11 novembre del 2011  alle ore 6 del 12 novembre del 2011, intervenne addirittura una pattuglia dei carabinieri, intorno alle 3  del mattino, per sedare una rissa tra consiglieri in disaccordo su questo progetto. Non si possono prendere in giro così i cittadini. Nessun mattone dovrà essere posato su quei terreni a forte rischio idrogeologico. Durissima sarà l'opposizione dei residenti”.