Sicurezza, a quando la promessa caserma all’Infernetto?
Infernetto – Furti, rapine, scippi. Negli ultimi tempi i recenti, gravi episodi tra cui la rapina in villa ai danni di una coppia di anziani a Casalpalocco di ieri l’altro, hanno riportato prepotentemente d’attualità il tema della sicurezza.
In prima linea per la sicurezza e per la risoluzione del problema è Giosuè Mirizio, presidente di Infernetto sicuro. Benché il quartiere sia oggetto negli ultimi anni di una costante sorveglianza da parte delle forze dell’ordine, l’estensione del territorio, dove si contano circa 40.000 residenti, fa sì che le bande di criminali possano muoversi con una certa libertà. “E questo pur riconoscendo alle forze dell'ordine il loro costante e meritorio lavoro”, sottolinea Giosuè Mirizio.
La soluzione? “Sicuramente sarebbe tempo che gli amministratori mantenessero fede agli impegni presi otto anni fa riguardo la realizzazione di una caserma dei carabinieri o di polizia nel territorio”, spiega l’esponente del direttivo. Ultimamente, inoltre, l’assessore capitolino Davide Bordoni avrebbe riferito della possibilità di utilizzare i locali della parrocchia di san Tommaso, una volta terminata la costruzione della nuova chiesa, per trasferirvi la stazione.
La nuova chiesa è in costruzione accanto alla vecchia, all’angolo con via Angelo Mariani, una traversa di viale di Castelporziano, all’incirca dopo l'incrocio di via Torcegno, dove si trovano le scuole elementari.
Sembrerebbe anche che l’Infernetto risulti essere, da parte del ministero dell'interno, zona interessata ad ospitare il presidio delle forze dell’ordine. L’istituzione del presidio garantirebbe sicurezza a tutto l’entroterra in quanto nuove forze andrebbero a rafforzare il lavoro di chi già opera sul territorio. Insomma, i cittadini attendono da anni l’ormai famosa caserma. Sarà la volta buona? Molti residenti sono talmente scoraggiati dal non denunciare sempre i furti subiti.
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