Infernetto, morte cingalese: assolta con formula piena la proprietaria del villino
Infernetto – Assolta con formula piena dall’accusa di omicidio colposo la proprietaria del villino dell’Infernetto dove il 20 ottobre del 2011 morì Gamameda Liuanage Perera, il cittadino cingalese annegato nello scantinato in cui viveva con la moglie ed il figlioletto durante un terribile nubifragio. Il 29 maggio scorso il giudice Tamburelli, accogliendo la richiesta di rito abbreviato presentata dal legale della donna, dopo la discussione delle parti nella quale il pm ha chiesto la condanna ad un anno reclusione dell’imputata, l’ha assolta per non aver commesso il fatto mentre ha dichiarato il non luogo a procedere per Federica Lopez, presidente del Consorzio di bonifica Tevere e Agro Romano, anch’essa accusata dello stesso reato.
Tornando a quel terribile giorno del’autunno di tre anni fa un fortissimo nubifragio si abbattè sulla Capitale interessando molti quartieri del municipio X con un particolare accanimento su Acilia e Casalpalocco. Si allagarono le strade e le cantine, come spesso purtroppo accade, ma all'Infernetto esondò in due punti il Canale Palocco portando la distruzione dei muri di cinta e dei tramezzi delle cantine di molte case. Con la tragica conseguenza che l'acqua intrappolò nella cantina Gamameda Liuanage Perera facendolo morire annegato. Fu immediatamente aperto un procedimento penale per omicidio colposo sia nei confronti del presidente del Consorzio di bonifica Tevere e Agro Romano, Federica Lopez, sia nei confronti della signora Buttaglieri, la proprietaria del villino dove morì il cingalese.
Ci furono due consulenze del pm nelle quali fu accertato che il villino presentava delle difformità realizzate dal costruttore rispetto al permesso a costruire, in particolare nella zona seminterrata e che il Canale Palocco era esondato in due punti in particolare: sarebbe stata questa esondazione più che la pioggia la causa della morte. Il pm ha quindi richiesto l'udienza preliminare per le due imputate, una accusata di non aver impedito l'esondazione e l'altra di aver affittato una casa priva di certificato di abitabilità. Nel corso dell’udienza la signora Buttaglieri, rappresentata dall’avvocato di Ostia Marco Lombardi, ha chiesto di definire il procedimento con giudizio abbreviato. Infine, il 29 maggio, la sua assoluzione.
Perchè questo?, domandiamo all’avvocato Lombardi.
“Intanto perche il pm non ha identificato nei confronti della Buttaglieri una condotta da parte sua che potesse aver causato o favorito la morte del cingalese (non c'è infatti alcuna relazione tra assenza di abitabilità e morte di una persona), mentre nei confronti della Lopez non è stata provata la sua responsabilità nell'esondazione perché nessuno, a oggi, ne ha scoperto la causa. Il compito del pm era scoprire la causa dell'esondazione o comunque cosa la Lopez avrebbe dovuto fare e non avrebbe fatto per impedirla e che quindi non avrebbe assolto”.
Quindi la morte del cingalese resta senza colpevoli?
“Per quanto riguarda la Buttaglieri, essendo stata assolta, c'è solo il rimedio dell'appello se il procuratore generale della Repubblica vorrà proporlo nei termini di legge (un mese dopo deposito sentenza). Per la Lopez è più complicato, in quanto se dovessero uscire nuove prove la stessa potrebbe di nuovo essere coinvolta in un procedimento penale e quindi rinviata a giudizio”.
Ma ci sono nuove prove o prove non valutate dal pm?
“Ritengo di sì, in quanto non è stata fatta un’analisi delle condizioni degli argini del Canale Palocco, del suo livello di manutenzione e del rischio connesso all'esondazione. Il canale è esondato in due punti, alla confluenza del canale L e più avanti di circa 100 metri. Questa seconda esondazione è stata devastante e determinante in quanto l'acqua, fuoriuscita in grande quantità, è entrata in una strada in discesa, via Cortopassi, ha preso velocità ed è piombata con una violenza inaudita sul gruppo di villette. In questo percorso ha devastato tutti i muri di cinta e tutti i tramezzi interni delle case”.
Era evitabile e prevedibile che fuoriuscisse da questo secondo punto?
“A mio avviso sì, ma i consulenti del pm non hanno voluto approfondire la questione. Quindi la questione si potrebbe sempre riaprire volendo, anche perché non mi risulta che abbiano risolto la causa dell'esondazione che potrebbe quindi di nuovo ripetersi”.
Tags: ostia, entroterra