Infernetto - Non solo cani e gatti, adesso anche i serpenti vengono abbandonati da padroni insensibili che, al momento di acquistare un animale, esotico o domestico non fa molta differenza, non si preoccupano poi di disfarsene nel modo più vile per poter tranquillamente partire per le vacanze estive.

IL SERPENTE – E’ quanto accaduto oggi quando alle 9.30 di questa mattina gli agenti della Polizia locale del X Gruppo Mare sono intervenuti insieme con la Guardia ecozoofila nazionale, diretta dal Dirigente Ivan Tomassini, a seguito del ritrovamento di un grosso serpente rinchiuso in un capiente barattolo di vetro abbandonato sul ciglio della strada tra via Dobbiaco e via Villa Bassa, all’Infernetto. Stupiti ed anche preoccupati, visti i precedenti abbandoni di crotali nella pineta di Castelfusano ma anche di boa e iguane in diverse zone di Roma e del resto d’Italia, per prima cosa gli operatori della Guardia ecozoofila nazionale hanno accertato che il grosso serpente, lungo circa un metro e 20 centimetri, era un innocuo cervone, un rettile appartenente alla famiglia dei Colubridi. Recuperato, la povera bestiola è stato portato nel proprio habitat naturale e liberato.


IL CERVONE - Il Cervone (Elaphe quatuorlineata ) è il più lungo serpente italiano, la cui lunghezza può variare dagli 80 ai 240 cm, anche se in media si aggira intorno ai 160 cm . Ha un colore bruno-giallastro con le caratteristiche quattro barre longitudinali scure. Si nutre di piccoli mammiferi, rettili e uova ed è frequente incontrarlo nelle zone agricole mentre cerca di predare le uova delle galline. Predilige la macchia mediterranea, il limitare di boschi, le radure soleggiate e in genere i luoghi con vegetazione sparsa, le sassaie, i muretti e gli edifici abbandonati.


LA LEGGENDA - In Calabria è chiamato ‘Mpasturavacchi’ o ‘Serpe'. La leggenda del Mpasturavacchi vuole che il Cervone si attacchi alla mammella delle mucche e che ne succhi il latte. Sempre secondo le leggende popolari in questo caso ‘A Serpe’ si intrufolerebbe nelle abitazioni per bere latte direttamente dalle donne che allattano durante il sonno o direttamente dalla bocca dei neonati. Va da sé che si tratta soltanto di antiche leggende in quanto i serpenti non sono in grado di digerire il galattosio, per loro mortale. Probabilmente queste credenze, molto diffuse nel mondo contadino, oltre ad aumentare la storica disinformazione sui serpenti, sono alimentate dalla fantasia umana in quanto il cervone, uno dei serpenti più tranquilli, ama frequentare le stalle alla ricerca di qualche topo e i pollai per le uova, ma sicuramente non il latte.