Infernetto, Papa Francesco in visita alla parrocchia San Tommaso Apostolo
Infernetto – Il quartiere Infernetto si prepara all’attesa visita di Papa Francesco. I VIDEO SULLA VISITA DEL PONTEFICE A QUESTO LINK.
Pontefice, che ha intensificato la sua presenza nelle parrocchie della Capitale, domenica 16 febbraio, alle 16, sarà alla chiesa di San Tommaso Apostolo di via Lino Liviabella 70, all’Infernetto. Alle 18 la Santa Messa cocelebrata con Don Antonio, i vescovi e cardinali presenti. Per seguire dall'esterno la liturgia (i posti interni sono 400) è stato allestito un maxi-schermo nel piazzale antistante la parrocchia. Ad annunciare ai parrocchiani e a tutti i cittadini l’arrivo di Papa Bergoglio è don Antonio, il parroco, insieme ai sacerdoti, in una lettera che di seguito pubblichiamo:
“Carissimi amici della parrocchia di san Tommaso Apostolo,
Vi raggiungo con questa mia nelle vostre case e presso le vostre famiglie per augurarvi ancora un sereno e felice anno nuovo con la benedizione del Signore e di Maria, nostra madre. Ma l’augurio più bello che vorrei trasmettervi viene direttamente da parte del nostro vescovo di Roma, il Papa Francesco che ci ha annuncia la sua personale Visita pastorale alla nostra comunità parrocchiale domenica 16 febbraio. Il Papa sarà presente con noi dalle ore 16 e incontrerà la nostra comunità parrocchiale sopratutto con la celebrazione dell’Eucarestia domenicale.
Che significato ha una visita pastorale del nostro Vescovo, il Papa, nella nostra parrocchia? Quale disposizione personale e comunitaria ci viene richiesta? Come vivere l’attesa di questo incontro per poterne sperimentare tutta la sua ricchezza e forza per la nostra comunità? Dobbiamo tutti porci queste domande, almeno per evitare che questo evento sia solo emozionale o mediatico…. Per questo vorrei innanzi tutto condividere con voi l’atteggiamento di chi sta per ricevere un dono annunciato. Si, quello che vogliamo preparare insieme e vivere con tanto entusiasmo è proprio un dono di Dio e della sua provvidenza verso la nostra comunità parrocchiale. Perché ora, in questo anno? Quale primo significato possiamo legare a questo dono? Il prossimo 19 febbraio entreremo nelle celebrazione del cinquantesimo anniversario di Istituzione della nostra parrocchia. Cinquant’anni or sono, il Papa Paolo VI istituiva a Roma la nostra parrocchia e l’affidava alla cura pastorale dei Monaci Benedettini Silvestrini prima e del Clero diocesano dopo. E, nella successione dei sacerdoti, parroci e collaboratori, ma sopratutto nella continua crescita di abitanti della nostra comunità, la storia della nostra parrocchia ha visto in questi cinquant’anni un susseguirsi di eventi che ci portano oggi a guardare a ritroso con spirito di gratitudine a Dio per la sua continua benevolenza, che noi chiamiamo Grazia, con la quale oggi elevare un Inno di ringraziamento del tutto speciale.
Non poteva esserci inizio migliore di questa anno giubilare per la nostra parrocchia, ricevendo la parola incoraggiante e la benedizione paterna del nostro amato Vescovo di Roma, il Papa Francesco, un ulteriore dono di Dio non solo alla nostra chiesa di Roma, ma alla chiesa universale, Penso che tutti abbiamo a cuore la persona di Papa Francesco che, in questi pochi mesi di pontificato, sta trasmettendo, con vigore esemplare, il desiderio della vita semplice del vangelo e l’amore di Dio che sono alla base del nostro senso cristiano della vita. Ebbene, abbiamo oggi una vera occasione della provvidenza per riflettere non solo sul ministero del Vescovo di Roma, come la nostra fede ce lo presenta e la nostra docilità di gregge a Lui affidato ci chiede di vivere nel senso della comunione delle varie membra di un corpo con il suo capo. Ma abbiamo anche il cristiano dovere di prepararci adeguatamente a vivere questo incontro che per noi, appunto, è un incontro di conferma della nostra fede nel signore Gesù che ha voluto donare a Pietro, e ai suoi successori, il carisma della garanzia e della conferma della credibilità del Vangelo e dei suoi valori. Ecco il ministero del Papa…. Confermare nella fede noi tutti credenti in Cristo! Non dobbiamo mai dare per scontata la nostra fede, ne relegarla ad atto una volta per sempre espresso e forse mai abbastanza riflettuto e fatto permeare nella nostra vita concreta. Dobbiamo accogliere l’invito che da parte del nostro Papa ci giunge forte e chiaro: fare della nostra fede cristiana un’esperienza della continua misericordia di Dio e un impegno credibile e “rivoluzionario” nel nostro mondo per trasformare la nostra vita e la vita delle nostre comunità cristiane. Il Papa ci ha fatto dono della sua Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” che sta diventando sempre più per tutti noi un testo programmatico non solo della sua azione pastorale per la chiesa universale, ma anche per le nostre comunità parrocchiali. Per questo ritengo opportuno che accogliere il Papa nella nostra parrocchia è mettersi in una vera sintonia con quello che è il suo insegnamento sulla nuova evangelizzazione a cui siamo tutti chiamati a collaborare di fronte alle attuali sfide che l’annuncio del vangelo oggi affronta anche nel nostro territorio e nella nostra particolare comunità cristiana. Penso che siamo innanzitutto noi, credenti in Cristo e fedeli discepoli appartenenti alla comunità cristiana della parrocchia, a doverci far carico delle istanze che stanno a cuore al nostro Vescovo. Istanze riguardanti soprattutto il senso della trasmissione del vangelo con la vita concreta di ogni giorno sostenuti dalla Grazia di Cristo che mai ci abbandona. La fondamentale e, dal Papa ribadita, istanza missionaria della nostra fede ci trova a misurarci con il nostro senso e impegno per l’evangelizzazione ….. nel nostro piccolo ambiente, nelle nostre famiglie, vicinato, mondo del lavoro, dello sport e della cultura. E penso sia proprio questa una sfida che ciascuno di noi deve raccogliere per “preparare” l’incontro con il Papa che ci conferma nella verità del Vangelo che noi conosciamo e testimoniamo e che ci incoraggia ancor di più a crescere nella testimonianza. Il primo segno tangibile poi, che il vangelo creduto è vissuto e credibile è la nostra vicinanza concreta ai poveri! Quante volte il nostro Papa ci ha mostrato l’esempio di concreta attenzione e sostegno ai poveri che incontra nel suo universale ministero apostolico. Non solo egli ci parla dei poveri e ci sollecita tutti ad una concreta e sincera carità cristiana, frutto dell’ascolto del vangelo, ma non si stanca di ribadirci che il primo e vero segnale della vita vissuta nella fede è e rimarrà sempre l’attenzione concreta alla povertà che oggi bussa alle porte del nostro cuore e della nostra sensibilità cristiana sotto diverse forme. Ne facciamo continua esperienza: i poveri non sono solo quelli che mancano del cibo e del vestito (e veramente oggi sono tanti. ), ma anche poveri sono coloro che mancano di senso della vita, di speranza, di amore di Dio e di coloro che sono chiamati a testimoniarlo attraverso la fede concretamente vissuta.
Poveri sono coloro che il Papa ama citare come abitanti nelle “periferie esistenziali” della vita. E fra questi non possiamo dimenticare cloro che non riescono ad abbandonarsi alla fede in Dio e non hanno un senso trascendente della vita. Ecco il senso della nostra preparazione all’incontro con il Papa: misurarci con la nostra capacità di essere coraggiosi missionari della parola del Vangelo e credibili “buon samaritani” delle povertà che incontriamo nella varie situazioni concrete dei nostri fratelli e sorelle della nostra comunità parrocchiale. Infine siamo sollecitati al senso della fraternità che il Papa ci ha affidato nel messaggio di inizio anno per la giornata della pace. Ecco il segno più bello con cui incontrare il nostro “padre comune”, il Papa: crescere nella vera fraternità umana ed ecclesiale. Ci prepareremo così ad incontrare il nostro Vescovo, con la preghiera intensa per lui, per le sue intenzioni e per noi, perché questo dono che riceviamo proprio noi (rispetto a tante altre parrocchie) possa farci maturare nella fede e nella vita cristiana e così mostrare in un certo qual senso che la nostra comunità ha raggiunto i suoi “50 anni” di vita. Ci prepareremo con una intensa settimana di incontri tematici che possano arricchire il nostro senso di fiducia nel nostro supremo pastore della chiesa e del nostro filiale ossequio al suo insegnamento per il nostro bene della vita cristiana. Quindi vorrei invitar i ad un gesto di vicinanza a coloro che più di qualsiasi altro membro della chiesa è più a cuore al nostro Papa ed è la persona del povero. Vi invito così a partecipare alla sollecitudine del Papa per i poveri che bussavano alla sua porta da tutto il mondo. Offriremo al Papa quello che sarà il frutto della nostra generosità raccolta in questi giorni precedenti la sua visita. A tutti voi auguro che questo incontro con il nostro vescovo di Roma sia di rafforzamento della fede, certezza della nostra speranza cristiana, vera esperienza di carità che tutti ci rende fratelli, figli dell’unico Padre del cielo, collaboratori all’edificazione del Regno di Dio. Vi saluto di cuore e vi attendo numerosi”. Don Antonio e i sacerdoti della parrocchia.
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