X Municipio, scoppia il caso del Centro Alzheimer all'Infernetto
Infernetto - “Rimaniamo sconcertati e nauseati dalle dichiarazioni di alcuni esponenti politici del centrodestra romano su quanto sta avvenendo nelle adiacenze del Centro Alzheimer, in via Salorno all’Infernetto”, dichiarano il presidente del X Municipio Andrea Tassone e l’assessore al welfare e alla salute del X Municipio Emanuela Droghei. “Questa struttura è dotata di diversi casali, alcuni dei quali rimasti inutilizzati all’indomani dell’apertura del Centro per i malati di Alzheimer”, spiegano: “in una di queste strutture private sono stati accolti 18 minori non accompagnati, tra i 14 e i 16 anni, alcuni dei quali richiedenti asilo politico. Minori, soli, che scappano dalla loro terra per sopravvivere. Il Centro diurno per i malati di Alzheimer nulla ha a che fare con l’ospitalità temporanea di questi 18 minori”, proseguono Andrea Tassone ed Emanuela Droghei. “Nel centro di via Salorno si continuano a garantire i servizi per i malati di Alzheimer, senza nessuna promiscuità. Proviamo vergogna nel constatare che alcuni di questi personaggi del panorama politico romano abbiano condotto le loro battaglie all’insegna della solidarietà e, oggi, si sentono minacciati dalla presenza di 18 minori, richiedenti asilo, ospitati all’Infernetto”.
Ma Casapound attacca: “Il Centro Alzheimer nasconde in realtà un centro di accoglienza per immigrati”. Luca Marsella, responsabile di Cpi, dichiara di aver “ricevuto molte segnalazioni in merito alla gestione del centro Alzheimer 'Le Betulle' a che, più che ospitare i malati, sembra nascondere un vero e proprio centro d'accoglienza per immigrati". "Ad alimentare i sospetti l'insegna che indica quella struttura, inaugurata a marzo di quest'anno, come 'Villaggio della solidarietà' e la cooperativa sociale che lo gestisce, la Domus Caritatis. Essa ha infatti nulla a che fare con i malati di Alzheimer”, continua Marsella, “tant'è che ha ottenuto inspiegabilmente a Roma la gestione del maggior numero di centri di prima accoglienza, fornendo assistenza a rifugiati politici stranieri ed immigrati tra assegnazioni irregolari e appalti vinti con procedure poco chiare. Basta passare su via Salorno per capire che gli ospitati del centro non sono assolutamente in cura, ma famiglie intere di immigrati con giovani che fanno sport nel cortile e panni stesi alle finestre. Se Marino e Tassone pensano di aver realizzato un centro di accoglienza all'Infernetto, mascherandolo da struttura sanitaria, tra l'altro rilasciando dichiarazioni entusiaste nel giorno dell'inaugurazione insieme all'ex ministro Keynge, è giunto il momento di renderlo pubblico e dare spiegazioni ai cittadini. Dopo aver deciso in una stanza chiusa senza nessun confronto di realizzare un centro di accoglienza gestito dalla Caritas al posto di una materna ad Ostia, dopo il censimento che ha evidenziato come il Comune di Roma fornisca luce e acqua ad 89 immigrati occupanti nell'ex colonia Vittorio Emanuele sempre ad Ostia, ora viene alla luce l'ennesimo atto di un centrosinistra che nel X Municipio favorisce ancora una volta chi specula sull'immigrazione - ha concluso Marsella - e dimentica le famiglie italiane".
Dello stesso parere di Casapound anche Forza Italia, nella figura del consigliere Mariacristina Masi, che ha così dichiarato: "A Marzo l'Assessore Droghei, in pompa magna, ha inaugurato il Centro Alzheimer dell'Infernetto. Oggi risulta che tale centro stia ospitando immigrati, all'insaputa delle Istituzioni locali e dei cittadini. Un comportamento inaccettabile, che dimostra, ancora una volta, come questa amministrazione sia lontana dal comune sentire della città. Cosa pensa Tassone, che questo territorio possa diventare un luogo di accoglienza per permettere a Marino di gestire gli immigrati, di cui, con superficialità, si è fatto carico? E' in grado il Presidente di battere i pugni sul tavolo per difendere il Municipio dalla folle visione di questo Sindaco? A quanto pare no! Tanto da mascherare operazioni di accoglienza agli immigrati con l'assistenza ai nostri malati, superando ogni limite di decenza".
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