Infernetto – Da alcuni giorni è in corso il trasferimento dei minori che erano stati ospitati al centro annesso a ‘Le betulle’, all’Infernetto. Nella struttura, come precisato dallo stesso sindaco di Roma, Ignazio Marino, erano alloggiati temporaneamente ragazzi minorenni, tra i quali profughi richiedenti asilo. Il fatto aveva creato non poche polemiche, oltre a prese di posizione dirette dei residenti, contrari ad un centro profughi nel quartiere, e alla condanna di Casapound e delle forze politiche del centrodestra, tra cui Forza Italia e Fratelli d’Italia. In via Salorno, poi, la situazione si era fatta incandescente dopo il trasferimento dei ragazzi precedentemente ospitati in una struttura di Tor Sapienza. Erano stati gli stessi minori, oltre tutto, ad aver accettato di malgrado lo spostamento, tanto che avevano tentato di rientrare nel centro ‘Il sorriso’, ma non era stato loro permesso. L’ingresso nella, per loro nuova struttura, non era avvenuto in maniera ‘tranquilla’: erano scoppiate delle risse, infatti, tra i nuovi ed i vecchi ospiti. Scontri al termine dei quali si erano registrati feriti che avevano dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia. Infine, Casapound aveva organizzato un sit-in al quale aveva preso parte anche l’europarlamentare Mario Borghezio della Lega nord per la chiusura del centro.



Oggi è il movimento della destra che in un comunicato stampa annuncia la chiusura del centro profughi. “E’ una battaglia vinta da noi, dai comitati e da tutti i residenti che sono scesi in piazza e hanno appoggiato le nostre iniziative", dichiara Luca Marsella, responsabile di CasaPound Italia litorale romano commentando la notizia dello spostamento dei profughi dal centro Alzheimer "Le Betulle" in altre case famiglia dislocate su tutto il territorio romano. E Carlotta Chiaraluce, portavoce di CasaPound Italia nel X Municipio, afferma: “Ora in quella struttura si realizzi un asilo nido e si rimettano al centro il quartiere ed i suoi cittadini. Siamo pronti a vigilare e a mobilitarci affinché gli edifici lasciati vuoti dai profughi non siano usati ancora una volta per scopi privati o ceduti ad associazioni e cooperative che li usino a scopo di lucro come spesso è accaduto su questo territorio. Lo avevamo detto da subito”, prosegue l’esponente politica: “all'Infernetto servono scuole, asili e servizi ed è importante dare risposte agli italiani che si sono visti scavalcati ed abbandonati in tutta questa vicenda. Crediamo che destinare l'area ad un'asilo nido sia la soluzione migliore e ci batteremo per questo".


In merito alla vicenda e alle dichiarazioni di Casapound, però, Emanuela Droghei, assessore ai servizi sociali del municipio X, interviene: “Casapound può sgolarsi quanto vuole sbandierando vittorie e risultati ma resta il fatto che ad agosto, dopo una ricognizione effettuata dal Dipartimento politiche sociali del comune di Roma, fu stipulata una convenzione con il centro fino al 31 dicembre 2014”, spiega: “si tratta di un centro ‘bassa soglia’ per la permanenza temporanea dei minori in attesa di individuare e trovare una sistemazione idonea alle loro caratteristiche. Ed è quanto sta avvenendo. I ragazzi che erano arrivati a settembre sono stati trasferiti e per gli altri si sta provvedendo. Il centro, insomma, avrebbe comunque cessato il prossimo 31 dicembre: c’è tanto di convenzione che documenta tutto questo”, conclude l’assessore Droghei.