Infernetto – Sono una trentina i ragazzi ospitati al centro di accoglienza di via Salorno, all’Infernetto. Giovani per lo più di 16, 17 anni: i più piccoli, ma sono la minoranza, hanno solo 14 anni. Tutti, però, anche se provenienti da paesi diversi quali l’Egitto, il Bangladesh o la Somalia, hanno alle spalle, nonostante la giovane età, esperienze dolorose: la guerra, la persecuzione, la fame. Alcuni sono profughi richiedenti asilo politico, altri sono in fuga dalla terra d’origine dove hanno lasciato i genitori, la famiglia. Ragazzi tanto giovani ma che già hanno conosciuto la sofferenza e il disagio. Senza terra e senza casa. Senza un luogo sicuro in cui stare prima di arrivare a Roma ed essere accolti al centro ‘Il sorriso’ di Tor Sapienza, e poi ‘dirottati’ alla struttura che si trova al Centro Alzheimer ‘Le betulle’, all’Infernetto. Sono ragazzi che hanno sofferto, molto diversi dai loro coetanei italiani occupati con la play station, i social, la discoteca e la scuola. Sognano di potersi costruire il loro futuro.


Intorno a loro, però, la diffidenza e l’ostilità dei romani e dei residenti del quartiere dell’entroterra lidense, esasperati da una “gestione dell’emergenza sociale, rappresentata dall’immigrazione, approssimativa ed opaca della quale è in primo luogo responsabile il sindaco Marino e, a livello locale, il presidente Tassone”. E’ così che nelle periferie della Capitale, dove i cittadini vivono il disagio dell’abbandono e del degrado, dove i servizi non funzionano, dove manca l’illuminazione e le strade sono ridotte a colabrodo e dove furti e rapine sono all’ordine del giorno, la tensione sale fino ad esplodere, così come è successo nei giorni scorsi a Tor Sapienza. Oggetto della rabbia il centro di accoglienza ‘Il sorriso’, dal quale 24 ragazzi sono stati ‘trasferiti’ all’Infernetto. Una dozzina di loro, probabilmente scombussolati dal trasferimento, venerdì mattina hanno anche tentato di ritornare in quella che sentivano come ‘casa propria’, ma sono stati riportati a ‘Le betulle’.



Abbiamo parlato con Tiziano Zuccolo, responsabile della ‘Domus Caritatis’, la cooperativa che gestisce il Centro diurno Alzheimer sin dalla sua inaugurazione, a marzo di quest’anno. “Il comune sta lavorando bene”, spiega a Ostiatv: “Il sindaco è il tutore di questi ragazzi, è il loro ‘padre’. Sono una trentina di giovani che hanno bisogno di tranquillità e non di essere sottoposti a pressione mediatica. Che fastidio possono dare questi ragazzi in un quartiere come l’Infernetto o Ostia, con migliaia di abitanti?”. Che cosa faranno, andranno a scuola?, domandiamo. “Per ciascuno di loro valuteremo la situazione cominciando con dei corsi di italiano e poi con l’inserimento scolastico o, a seconda dell’età, con i corsi di avviamento professionale”, risponde Tiziano Zuccolo, che dichiara di lavorare in collaborazione con il dipartimento servizi sociali del comune di Roma. E intanto è già in programma una manifestazione di protesta contro il centro per sabato 22 novembre, mentre un sit in si è tenuto questa mattina.


AGGIORNAMENTO ORE 17: 

Poco prima delle 17 il sindaco Ignazio Marino si è recato in visita al centro 'Le betulle', preceduto nel primo pomeriggio dal vicesindaco Luigi Nieri. 
Il primo cittadino, fanno sapere fonti vicine a Marino, ha voluto recarsi per conoscere la situazione del centro ma non è stata una visita ufficiale. "Un incontro per rendersi conto della situazione in un quartiere sensibile".