Roma – Il 30 aprile del 1986 l'Italia si collegò a Internet per la prima volta. Grazie ad un team di pionieri il segnale partì dal Centro universitario per il calcolo elettronico del Cnr di Pisa raggiungendo la stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania.

SVOLTA EPOCALE - L’evento segnò una svolta epocale rappresentando la nuova frontiera della comunicazione per il nostro paese. Il progetto fu realizzato in collaborazione tra Cnr-Cnuce, Italcable e Telespazio e fu per il collegamento fu utilizzata la rete satellitare atlantica Satnet.

CHERNOBYL - La notizia della prima connessione fu oscurata dal disastro di Chernobyl, Ucraina, dove esplose il reattore nucleare, avvenuto pochi giorni prima, ma fu l'inizio di una rivoluzione ancora prima che Internet diventasse accessibile negli anni Novanta. Un primato che portò l’Italia ad un traguardo storico, un primato che però il nostro paese ha perso.


MATTEO RENZI – Il premier Matteo Renzi, in collegamento video da Palazzo Chigi con la sede del Cnr di Pisa, dove sono in corso le celebrazioni per l’Italian Internet Day, ha detto: "Trent'anni fa quel primo collegamento fu pioneristico, il quarto al mondo. Oggi dobbiamo recuperare quel posizionamento in Champions League". Il presidente del consiglio ha inoltre annunciato l’impegno del governo per la banda larga, la trasmissione e ricezione di dati informativi, inviati e ricevuti simultaneamente in maggiore quantità, sullo stesso cavo o mezzo radio grazie all'uso di mezzi trasmissivi e tecniche di trasmissione che supportino e sfruttino un'ampiezza di banda che attualmente non è presente in tutte le regioni italiane. Il premier intende superare il digital divide, il divario digitale che penalizza alcune aree del nostro paese.


SCONTRI – Mentre nella sede del Cnr di Pisa si celebravano i trenta anni dalla prima connessione alla presenza del ministro della pubblica istruzione Stefania Giannini e con Matteo Renzi in collegamento all’esterno si sono verificati dei momenti di tensione tra manifestanti e polizia al termine di un corteo promosso da centri sociali e sindacati di base. “Mi spiace, sono scontri incomprensibili. Stiamo discutendo di come Internet possa aiutare di più il Paese, è una di quelle cose su cui non ha proprio senso litigare", ha sottolineato il premier, rinnovando l’impegno a “rilanciare il futuro dell’Italia”. Il corteo, composto da 500 persone, aveva inizialmente percorso le vie del centro di Pisa senza disordini poi, arrivato al Cnr, è scattato un lancio di ortaggi e uova contro le forze dell'ordine. Tra gli striscioni e le sigle presenti alcune sarebbero riconducibili a sindacati di base, centri sociali, collettivi universitari e anche ‘vittime del salvabanche’.

INTERNET DAY 2016 – Per celebrare l’Italian Internet Day 2016 la Polizia postale e delle comunicazioni sarà presente nelle scuole di oltre 100 province sul territorio nazionale con workshop informativi per illustrare le opportunità della rete evitandone però i rischi.

I 60MILA STUDENTI - Gli agenti incontreranno 60mila studenti con lo slogan “Più internet per tutti”, ovvero “le opportunità della rete” attraverso la campagna educativa itinerante “Una vita da social”, il progetto sviluppato dalla Polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il Miur, con l’obiettivo di permettere agli utenti di navigare in piena sicurezza gestendo con consapevolezza e controllo i dati condivisi online.


‘UNA VITA DA SOCIAL’ - In contemporanea, il truck di ‘Una vita da social’ farà una tappa straordinaria al Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa per celebrare insieme i primi 30 anni dal primo collegamento Internet in Italia. L’iniziativa ha anche una sua pagina facebook ‘unavitadasocial’ ed un profilo twitter, al cui interno vengono illustrate tutte le attività e riportate le impressioni di chi interagisce direttamente attraverso i social network.


CYBERBULLISMO - L’obiettivo della campagna è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza incorrere nei rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri. La formazione sui temi della sicurezza e dell’uso responsabile della rete è un impegno della Polizia di Stato nel quale la collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è assolutamente determinante.


LA DIRIGENTE - “Oggi i ragazzi vivono sempre più in rete”, dichiara Nunzia Ciardi, dirigente del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Roma: “in rete studiano, si conoscono, intrattengono relazioni, giocano, comprano e vendono, ascoltano musica e guardano video. A fronte di questa realtà è assolutamente indispensabile una corretta valutazione e un accettabile bilanciamento delle opportunità e dei rischi della rete. Prevenzione e formazione sono i mezzi che noi mettiamo a disposizione per far sì che i ragazzi imparino a navigare in sicurezza”, prosegue: “nello stesso tempo prevenzione e formazione aiutano i genitori a conoscere i tanti strumenti a disposizione per proteggere i propri figli, soprattutto i più piccoli, dai pericoli del web. Per questo la polizia postale di Roma incontra quotidianamente studenti, genitori e insegnanti delle scuole del Lazio per trasmettere il messaggio che ‘navigare in sicurezza si può’”.