Aidaa: “Primo mese di caccia: numeri da guerra civile”
Roma – E’ passato un mese esatto dall’apertura della stagione di caccia in molte regioni Italiane e non passa giorno in cui non si registrino incidenti gravi, molti dei quali mortali. Sono numeri da guerra civile.
In un mese sono infatti rimaste uccise 11 persone, tre delle quali non avevano alcun legame con la caccia. E ne sono rimaste ferite altri 20, alcune delle quali in pericolo di vita. Tra i feriti ci sono 8 persone colpite dalle fucilate dei cacciatori mentre stavano facendo attività che nulla avevano a che vedere con la caccia.
Il caso più curioso è sicuramente quello di un giovane calciatore colpito di striscio da un colpo sparato da un cacciatore mentre stava disputando la partita di calcio nel campo sportivo del suo paese.
"Se il trend non rallenta, alla fine della stagione conteremo più morti tra i cacciatori che tra coloro che si sballano il sabato sera”, afferma Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente.
“Rinnoviamo l'appello al governo centrale ed alle regioni di bloccare la caccia e rivedere in maniera restrittiva le autorizzazioni a possedere fucili da caccia, sia introducendo dei criteri di controllo più severi sia, ovviamente, un limite di età".
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