Ostia – Questa sera Kevin Di Napoli, giovanissimo pugile di Ostia, salirà sul ring al Gladiatore Boxe Academy di Acilia in uno dei suoi ultimi match da dilettante. L’atleta, nato a Roma 19 anni fa, pugile categoria Elite pesi mediomassimi, 81 chili, si appresta a vivere un momento importante nella sua già intensa carriera. “La passione per la boxe è nata quando ero molto piccolo, già verso i sei anni, per il semplice motivo che a casa avevo un papà che, posso dire, ha fatto la storia del pugilato romano benché, a mio parere, avrebbe dovuto meritare di più”, racconta a Ostiatv Kevin Di Napoli, che risponde a qualche domanda: “quindi a casa respiravo ‘aria di pugilato’ crescendo davanti ai filmati di mio padre e di Mike Tyson”.


Quali le difficoltà nel dedicarsi a questo sport?


“Le difficoltà sono tantissime. Tante rinunce tanto stress tanti sacrifici”, risponde il pugile lidense: “svegliarsi la mattina presto per allenarsi, tornare a casa per poi la sera tornare in palestra, seguire un’equilibrata alimentazione, andare a dormire presto trascurando la famiglia e gli amici. Il pugilato non è uno sport per tutti”, sottolinea. “Ma ci sono anche molte soddisfazioni. Io, nel mio piccolo, non mi posso lamentare. Ho già visitato bei posti nel mondo grazie allo sport, anche perché economicamente non avrei potuto permettermelo. Il pugilato per me è una salvezza, riesce a tenermi a freno e a non finire in mezzo ai guai”.



Qual è la tua reazione davanti a una sconfitta?


L'atteggiamento di fronte a una sconfitta è un lato che non vorrei rivelare. Le poche volte in cui ho perso mi sono sentito distrutto moralmente, ma l’ho presa come un insegnamento. Così ho abbassato la testa e ricominciato a lavorare duramente: mio padre mi ha insegnato così. Ogni scusa è buona per rimettersi in piedi. Che cosa ti spinge ad andare avanti? A non arrenderti? Cosa mi spinge? La voglia di emergere, di essere diverso da tutti i miei coetanei, di avere cose che altri non possono avere. sono ragionamenti forse sbagliati, ma quando nasci in un quartiere come il mio, Ostia, vince la legge del più forte. E io voglio dimostrare sul ring di esserlo, di aver vinto come pugile e come ragazzo. Non ho mai desiderato il soldo facile o la bella macchina: sono cresciuto con l'idea che devo sudare per guadagnarmi qualcosa, e così sto facendo. Il pugilato mi salva.


Quando la tua ultima vittoria?


La mia ultima grande vittoria è stata a novembre per il titolo italiano Youth. E poche settimane fa, dopo otto mesi di stop per alcuni piccoli interventi chirurgici, ho combattuto ad Acilia e ho pareggiato, anche se tutto il pubblico ha contestato il verdetto perché avrei meritato la vittoria.

Come ti senti in vista della sfida di questa sera?

Mi sento carico e motivato. Stasera, domenica 31 maggio, al Gladiatore Boxe Academy sarò sul ring in uno dei miei ultimi incontri da dilettante.   L'obiettivo da raggiungere, sempre passo dopo passo, è il passaggio a professionista per poter seguire le orme di mio padre e fare ciò che non hanno voluto far fare a lui.


Dove trovi la forza per combattere?



A darmi la forza c’è prima di tutto la mia famiglia, mio padre Gianni con i suoi incoraggiamenti altrimenti non riuscirei ad essere ciò che sono, mia madre che, anche lontana chilometri, con la sua voce mi dà la serenità e la consapevolezza di essere il migliore, la mia compagna Veronica che, quando sto per salire sul ring, solamente con lo sguardo, mi dà grande carica. Poi c'e la ''fame''di arrivare in vetta, di far conoscere Ostia anche per cose belle come lo sport, di ''vendicare'' amici che sono dimenticati dalla società e considerati ''delinquenti'' solo per il fatto di vivere in un quartiere di periferia. Vi aspetto il 31 maggio alla palestra il Gladiatore a via Enrico Ortolani 192.