L’ANALISI Campionato 2015/2016: stagione da dimenticare per le romane
LA LAZIO - Quest'è vero soprattutto per quanto riguarda la Lazio, sconfitta in entrambi le stracittadine e transitata attraverso un cambio d'allenatore a sole 5 giornate dalla fine, da Pioli a Simone Inzaghi. I bianco-celesti hanno finito la Serie A TIM 2015-16 a ben 26 lunghezze di distanza dai loro "cugini", ed ora dovranno salutare Miroslav Klose (si vocifera torni a giocare in Germania). Sarà dura anche riuscire a trattenere Biglia e Candreva, i due giocatori di maggior valore (sia tecnico che monetario) attualmente presenti nella rosa.
LA ROMA - Meno amaro è stato, invece, il campionato della Roma. Certo, l'arrivo al terzo posto costringerà la società, con tutta probabilità, a dover lasciar partire uno tra Manolas, Pjanic e Nainggolan (con quest'ultimo chiesto da Conte ad Abramovich). Sono però arrivate tre soddisfazioni a mitigare questa possibile cessione: in primis, il Pallone d'Argento a Florenzi, premiato come giocatore più corretto di tutti, in secundis il miglior reparto offensivo (83 reti realizzate, più di chiunque altro) e, dulcis in fundo, la vittoria dello Scudetto della squadra Primavera allenata dall'inossidabile Alberto De Rossi, ai rigori contro la Juventus (ne scriverò in un altro articolo). Le aspettative per il campionato che verrà sono, da una parte, tornare a qualificarsi per l'Europa, magari anche vincendo la TIM Cup, e dalla altra, allestire un undici in grado di competere su 3 fronti. Anche se al centro sportivo Fulvio Bernardini non disdegnerebbero assicurarsi la tanto sospirata Stella d'Argento (s'assegna a chi vince per 10 volte la Coppa Italia), per ora possesso esclusivo della cosiddetta "Vecchia Signora".
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