Ostia – E’ la Comunità Foce del Tevere a lanciare l’allarme: l’Idroscalo di Ostia sarà sgomberato? Al riguardo chiede chiarezza e la possibilità di partecipare alla riunione in programma mercoledì 29 luglio nella Sala delle Bandiere in Campidoglio.


“Da giorni si rincorrono voci su uno sgombero imminente all’Idroscalo di Ostia. Addirittura l’Ama avrebbe in mano un fonogramma che diffida a potenziare il numero di cassonetti di cui è carente l’Idroscalo e di tenersi pronti allo sgombero che avverrà ai primi di agosto. Ma Sabella (assessore alla legalità e delegato al litorale di Roma Capitale, ndr) smentisce bollando la notizia come “infondata”, nonostante da diverso tempo alcuni giornalisti e alcuni politici del Pd stiano facendo procurato allarme”, dichiara oggi, venerdì 24 luglio, in una nota il comitato Comunità Foce del Tevere.


“Dopo l’illegittimo sgombero del 23 febbraio 2010, ad opera della Giunta Alemanno, sappiamo che gli sgomberi vengono effettuati senza annunci”, prosegue la nota del comitato. “Il prossimo 29 luglio, presso la Sala delle Bandiere in Campidoglio, è stata convocata una riunione per parlare dell’Idroscalo di Ostia. A questa riunione sono stati invitati, inspiegabilmente, la Protezione civile regionale e municipale, la Guardia di finanza, la polizia di Stato, la Capitaneria di porto, la Polizia locale di Roma Capitale, i carabinieri, il vice prefetto aggiunto e le Politiche sociali. A scorrere l’elenco degli invitati non sembra affatto una riunione per parlare di un progetto di sviluppo del borghetto dell’Idroscalo. Questo genere di riunioni si fanno generalmente per stabilire un tavolo di coordinamento per uno sgombero, tant’è che è stato invitato anche il presidente Acea, la cui presenza negli sgomberi è necessaria per il distacco delle utenze prima delle demolizioni”, sottolinea Comunità Foce del Tevere.


“Ricordiamo che lo sgombero dell’Idroscalo del 23 febbraio 2010 fu dichiarato illegittimo dal Tar, in quanto l’ordinanza di Protezione civile non aveva alcun fondamento di verità. Il fiume Tevere non stava esondando e c’era calma piatta sul fronte mare. Ci dispiace dunque di dubitare delle parole del dottor Sabella, che ha promesso al Coordinamento territoriale dell’Idroscalo un percorso partecipato verso la ‘legalità’, in un territorio volutamente dimenticato da tutte le precedenti amministrazioni, compresa quella di Tassone (Pd), oggi agli arresti domiciliari per Mafia Capitale, che in campagna elettorale dichiarò che si sarebbe legato sui tetti in caso di sgombero e demolizione delle case. Per altro i promessi incontri da Sabella di fine giugno non ci sono stati e luglio è agli sgoccioli”. “Ricordiamo che all’incontro del 28 maggio scorso non ci è stato consentito di essere supportati dalla nostra parte tecnica, che non solo conosce perfettamente le problematiche inerenti la nostra area, ma ha fatto un percorso insieme a noi e alle parti tecniche interessate a livello regionale e capitolino (Autorità del Bacino del Tevere e Assessorato all’Urbanistica). Addirittura, l’ingegner Carlo Ferranti, dirigente Ufficio Piani e Programmi dell’ABT e il geometra Antonio Maietti dell’ Ardis, nell’ultima riunione tenutasi presso l’Assessorato all’Urbanistica del X municipio, avevano dato il loro assenso tecnico (a certe condizioni) per la realizzazione del borghetto dell’Idroscalo. Buttare a mare, o a fiume, il lavoro svolto in questi anni e negare la partecipazione ai tavoli che si sono tenuti nelle scorse settimane, ci fa pensare male e poco sperare, visto appunto lo spiegamento di “forze” alla prossima riunione del 29 luglio. Chiediamo”, conclude la nota, “viste le parole del dottor Sabella, che voglia consentire almeno a don Franco De Donno, responsabile della Caritas di Ostia, di essere presente presso la Sala della Bandiere mercoledì 29 luglio”.