"Ancora una volta assistiamo alla presentazione di Piani e Programmi privi della Valutazione Ambientale Strategica, strumento obbligatorio al fine di comprendere realmente il raggio degli effetti delle scelte dell' Ammministrazione sul territorio a salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini” , queste le parole della presidente del WWF Lazio Vanessa Ranieri, in riferimento alla realizzazione del nuovo porto turistico di fiumicino.

Sebbene il progetto punti molto sulla sostenibilità ambientale, sia per l'uso della bioedilizia, sia per l'attenzione al risparmio energetico e alla salvaguardia delle aree verdi, secondo il WWF,  la colossale opera, di eco-compatibile ha ben poco: sarà il porto più grande d'Italia, una struttura composta da 77 opere a mare, 27 a terra e 5 per l´area cantieristica, centinaia e centinaia di posti barca, strade e centri commerciali.

Senza dimenticare che a poche centinaia di metri c'è un altro porto turistico, quello di Ostia, per il quale è statogià previsto l'ampliamento; se vi aggiungiamo anche la prevista costruzione di un polo commerciale-crocieristico, avremo a breve 3 porti nel giro di qualche chilometro, e sono immaginabili i danni ambientali che ne deriveranno.

Il WWF del litorale romano tiene a evidenziare il problema dell'erosione delle coste, fenomeno presente da più di 30 anni ma che nell'ultimo decennio ha subito una crescita spaventosa anche per colpa della cementificazione sfrenata. È preminente il ruolo giocato da strutture e infrastrutture rigide protese in mare, nella fattispecie porti, scogliere e approdi; tali strutture infatti deviano verso il largo i sedimenti fluviali, materiale di ripascimento naturale con la deposizione sulle coste sabbiose, o li arrestano alla foce dei fiumi determinandone l’accumulo.

Questo problema, attentamente studiato dalla Regione Lazio, ha dato vita alla delibera di leggi per la difesa delle zone costiere e la nostra regione è entrata come partner in progetti internazionali per il monitoraggio e la difesa delle coste dal fenomeno erosivo. Ma a quanto pare nulla è stato fatto per modificare i progetti già approvati da decine di amministrazioni, e quello di Fiumicino non fa eccezione.

“E' inaccettabile – conclude la presidente del WWF Lazio – e ricorreremo in tutte le sedi nazionali ed europee per porre fine a questo comportamento che ogni anno determina un danno ambientale incalcolabile e soprattutto erariale per le condanne da parte della Comunità Europea per l'inosservanza dei principi comunitari, a cui tutti noi cittadini dobbiamo fare fronte economicamente".

Marzia Pitirra