La crisi politica nel Municipio X, Di Lorenzo: “Troppo facile criticare chi gestisce la ‘cosa pubblica’"
Ostia – Oggi Forza Italia è tornata a chiedere le dimissioni del presidente del municipio X, Andrea Tassone, alla luce di ‘novità’ purtroppo ‘non buone’, come emergerebbe da notizie diffuse dai media. Ma, politici a parte, che cosa ne pensano i cittadini degli scandali grandi e piccoli che si sarebbero abbattuti, rischiando di travolgerla, l’attuale maggioranza al governo della città? Che cosa ne pensano del ‘commissariamento’ in atto del Pd locale, con un senatore chiamato a svolgere il ruolo di supervisore? Sui social ferve il dibattito tra i residenti, preoccupati, a volte decisamente arrabbiati. Di seguito pubblichiamo la riflessione di Giuseppe Di Lorenzo, un cittadino napoletano ‘naturalizzato’ lidense, da anni impegnato in prima linea prima con il suo comitato di quartiere, poi come presidente del Coordinamento dei comitati di quartiere, in tante battaglie per la rendere il territorio del Decimo più ‘vivibile’. Ecco quello che stasera ha reso noto attraverso la sua pagina Facebook:
“E' un momento delicato per questo territorio! Insisto per dire "questo territorio" : non dimentichiamo che tutto ciò che politicamente (vorrei dire amministrativamente ma siamo purtroppo lontani da questo concetto) avviene ha riflesso immediato sul municipio e, quindi, sui suoi residenti. In questo momento è semplice e facile criticare chi gestisce la ‘cosa pubblica’: anche nel passato ci sono stati momenti negativi durante i quali speravamo di voltare pagina quanto prima, magari con una nuova giunta. Purtroppo, pur cambiando, nulla di nuovo accadeva. E' fin troppo ovvio che ogni amministrazione deve e dovrà avere dei pilastri imprescindibili: onestà, trasparenza, passione, capacità, progettualità, condivisione ecc. Diciamo che quest'amministrazione, fatto salvo fino a prova contraria delle prime due, molte lacune le ha mostrate. Gestire questo municipio con le sue innumerevoli particolarità richiede un'attenzione continua: solo una grande passione può mettere in moto il volano per gli altri importantissimi pilastri.
Lasciare la città in una continua decadenza non solo impoverisce la qualità della vita ai suoi residenti ma vanifica ogni possibilità di poter "spendere" la cartolina della città per un'attrattiva turistica, vero petrolio, vero patrimonio da proporre ai milioni di turisti che ci "sfiorano" ma non ci "filano". E' come colui che dovendo trasportare i suoi prodotti agricoli in città rinuncia all'efficienza del suo furgone (città) col rischio di perdere il furgone (cittadini) ed il suo prezioso carico (turisti). Le beghe all'interno del Pd (magari solo una manovra per "invitare" il presidente Tassone a "lasciare") le dobbiamo, purtroppo, tener ben presenti poichè si ripercuoteranno sull'intera amministrazione e quindi su tutti noi. E’ il momento di ricordare alla politica (soprattutto amministrativa), al commissario Orfini, al sen. Esposito, al sindaco Marino e agli altri "decisori" che tutti loro stanno compiendo un servizio pubblico, sono stati eletti "al servizio della cittadinanza" e non viceversa ed in funzione di ciò modulare le proprie decisioni”.
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