A 25 anni dalla morte del vescovo di Ostia mons. Clemente Riva Censis e ministero dell'Interno riprendono il filo del ragionamento


Ostia (Rm) - Ancora reduci da un 'commissariamento per mafia' Ostia e il suo territorio sembrano quasi aver provato fino in fondo sulla propria carne quei 'mali di Roma' di cui solo si discuteva in quel lontano 1974 nel quale ci si interrogò profondamente. Oggi si torna sulle riflessioni a fare il punto, a riprendere il ragionamento:


Censis e Ministero dell'Interno, grazie ai relatori GIUSEPPE DE RITA e LAURA LEGA (Dip. Libertà Civili e Immigrazione) ci danno appuntamento a Roma, SABATO 6 APRILE ORE 11, Basilica di San Carlo al Corso (Via del Corso 437) per la presentazione del dossier di ricerca "La Tentazione del Tralasciare"


Si perché, se è vero che ancora le ferite sono fresche e alcune di loro buttano ancora sangue, è pur vero che tanto di ciò che fu seminato è sbocciato. A 25 anni dalla morte di uno di quei protagonisti dell'epoca mons. Clemente Riva vescovo a. di Ostia, Ostia Antica e Roma sud, indimenticato e indimenticabile, anzitutto la società civile e le istituzioni hanno consacrato il suo lascito indelebilmente inaugurando un luogo pubblico il Parco Clemente Riva. Ancor prima l'associazione e il centro studi Clemente Riva, presieduto dall'illustre cittadino giornalista RAI Gianni Maritati ha raccolto le tracce di un'esistenza imponente che ha segnato la storia della chiesa, ma anche del territorio di Ostia. In questa chiave di lettura va vista la vocazione della cittadina, via via consolidata, alle opere verso l'ecumenismo unità dei cristiani, il dialogo religioso, piuttosto che l'azione 'cittadina' pastorale dei vescovi succedutisi alla guida del settore sud della diocesi di Roma, Ostia Ostia Antica; mons. Paolo Lojudice oggi cardinale arcivescovo metropolita di Siena, mons. Gianrico Ruzza, che fu tra i relatori degli incontri de 'I mali di Roma', oggi vescovo di Civitavecchia e Porto Rufina Fiumicino, e infine l'attuale mons. Dario Gervasi che ha spinto il desiderio propulsivo di Papa Francesco, vescovo di Roma, fino a costituire quella chiesa in uscita, fatta di rete e interparrocchialità, costituendo la commissione cultura della prefettura di Ostia-diocesi di Roma, di cui, chi ha invitato alla stesura di questo articolo è Presidente pro tempore don Leonardo Bartolomucci.


C'è una straordinaria continuità tra ciò che fu e quello che è ora, questo a garanzia di una vocazione cittadina e un'identità cristiana che è uno strumento di solidità per tutta la comunità civile e per le istituzioni.


"Si riprende quel percorso - ci riporta don Leonardo Bartolomucci - affrontando il principale male contemporaneo: L'INDIFFERENZA, quell' indolenza che a Roma assume quasi un carattere emblematico. La ricerca è il racconto di una società sedotta dalla noncuranza, dalla tentazione di lasciare non solo gli impegni collettivi, ma anche quelli nei confronti di se stessi, e della propria promozione umana. Sarà anche l'occasione per riflettere su possibili vie d'uscita fatte, per dirla alla Rosmini, di carità intelligente e non emotiva, di voglia di fare storia e non solo presente, di avere ri-guardo per se’ stessi e per gli altri.".


E allora l'invito di Padre Leonardo è per tutti coloro che sentono sulla propria carne questa 'missione' sempre presente e vicina. Fa impressione come, ad esempio, proprio qualche ora fa una giovane donna sia "caduta" da un balcone di Via Fasan proprio a qualche metro da dove, solo qualche settimana fa il Presidente della Repubblica Sergio MATTARELLA visitava i centri educativi parlando di realtà bellissima, che di fatto è, ma adiacente all'orrore con cui non si riesce ad entrare in relazione prima della tragedia.


Ostia in questo senso è veramente un terreno importante per affrontare questa battaglia che ha una storia lunga e che va accolta di volta in volta per far sì che non cada nell'oblio.