"Io sono Marco. Giustizia e verità per Marco Vannini". Così recitano i manifesti affissi sulle vetrine di decine e decine di negozi a Ladispoli. L'iniziativa, è stata promossa dal Comitato commercianti Ladispoli. Un gesto di protesta, a fronte della sentenza "shock" emessa ieri riguardante l'omicidio di Marco Vannini ucciso con un colpo di fucile che, secondo i giudici, è stato sparato dal padre della sua fidanzata Martina Ciontoli. L'autore del gesto, Antonio Ciontoli, è stato condannato a 14 anni di carcere per omicidio volontario, sua moglie Maria a 3 anni per omicidio colposo. Ai suoi figli Martina e Federico è stata inflitta una pena di 3 anni sempre per omicidio colposo, mentre l'altra sua figlia Viola ( la ragazza di Marco) è stata prosciolta dall'accusa di omissione di soccorso.

Tutto il nucleo familiare infatti, era presente durante i fatti e, oltre a non prestare il dovuto soccorso alla vittima, ha anche cercato di "mascherare" ciò che era accaduto costruendo a tavolino una versione dei fatti mistificatoria. Tristemente note ormai sono diventate le telefonate all'ambulanza fatte da Antonio Ciontoli dopo il drammatico gesto, con in sottofondo le urla del povero Marco bisognoso di cure mediche.

Una sentenza che ha causato diverse polemiche in tutta Italia e sopratutto in tutti i cittadini di Ladispoli che, quasi all'unanimità, si sono stretti al dolore della madre di Marco facendo sentire il loro disappunto attraverso i media e i social network. Qualsiasi negoziante può aderire all'iniziativa, le locandine da affigere sono disponibili presso il negozio "Archimmagine" situato in via Palermo. Intanto i cittadini non si fermano qui e c'è chi invoca un corteo di protesta contro questa assurda sentenza.