"In merito al comunicato di sedicenti genitori di ragazzi con autismo già seguiti da Anffas Ostia Onlus sino al 31.12.2010 precisiamo quanto segue: - la Asl con una prima lettera ha sospeso il servizio ad utenti con sindromi autistiche il 31.10.2010 per poi prorogare lo stesso, con ulteriore lettera, sino al 31.12.2010; - l’unico altro documento ufficiale esistente sull’argomento è la fattura di circa 850.000,00 per prestazioni già erogate negli anni 2009 e 2010 presentata da Anffas Ostia Onlus all’Asl Roma D, che dopo due anni di silenzio dall’azienda sanitaria, soltanto ora, con l’insediamento del nuovo direttore generale Prof. Romano vede aperta una strada istituzionale che fa ben sperare. Pertanto in assenza di una convenzione scritta dalla Asl Roma D o della ricomprensione delle prestazioni nel budget ordinario ex art 26 con decreto commissariale ad hoc, il progetto riabilitativo potrebbe ripartire in privato e le rassicurazioni della Asl sull’argomento, scongiurano l’ipotesi.
- Anffas Ostia supporta ogni persona con disabilità da sempre, con una grande attività a titolo di volontariato ed utilizzando ogni risorsa disponibile, per fare molto di più di quello che le risorse pubbliche mettono a disposizione. Ringraziamo i soci e le famiglie che, pur parte del progetto, si sono sempre sentite parte della nostra famiglia oltre che difese con le unghie e con i denti. Alle altre, di cui possiamo comprendere le difficoltà giornaliere, ricordiamo che prima del nostro progetto non c’era nulla e che Anffas Ostia, per aver osato alzare la testa contro le Istituzioni per difendere proprio i diritti di chi si è lamentato, ha subito le conseguenze in termini di pagamenti ritardati per anni e una moltitudine di controlli e lungaggini burocratiche.
Come spesso ricordato dal Presidente Anffas Ostia Ilde Narducci, se le energie di tutti fossero state messe per tutelare l’intero settore e non soltanto situazioni individuali, oggi non ci troveremmo massacrati da tagli a volte inutili e con una moltitudine di associazioni specifiche per singola malattia che, abbindolate dalle molliche lanciate dalla politica, hanno contribuito a sbriciolare la storia del settore, non combattendo un mercato privato di enti non sanitari che erogano prestazioni simili a prezzi salatissimi. Senza controlli
sanitari. Attaccare tutti per non attaccare nessuno, favorisce la costruzione di un mondo di clienti e imprenditori. Anffas non ha ancora ufficialmente ricevuto proposte per il progetto 2011, che potrebbero vederla comunque soltanto come mero prestatore d’opera. Ma se è vero che il finanziamento è stato erogato, anche se sociale e non sanitario, sembra giusto dare credito alle Istituzioni e ricordare che c’è chi non ha niente e continuerà a non avere niente.
L’Asl Roma D, a differenza di altre Asl, almeno il problema ha deciso di affrontarlo, speriamo che i debiti da noi affrontati nel 2009 e 2010 possano essere pagati per consentirci di dare il nostro contributo, se richiesto davvero. Ad oggi l’aver dato tutto sembra non bastare a chi ancora fa finta di non capire cosa è accaduto. Ne prendiamo atto ed a testa alta andiamo avanti, sperando in una rettifica. Chi ha incontrato Anffas sa che prima di un centro di riabilitazione è da 53 anni la più grande famiglia di persone con disabilità intellettive e/o relazionali in Italia, che, con onestà e tenacia, crede ancora nell’universalità dei diritti e nell’inclusione dei nostri ragazzi. Tutti".