Le api, alleate della nostra vita
Questi laboriosi insetti, ai quali il 20 maggio è dedicata una giornata internazionale, rappresentano una cartina di tornasole per valutare la salubrità dell’aria e l’assenza di sostanze chimiche aerodisperse che sono tossiche per l’uomo. Già nell’antichità Plinio il Vecchio e Cicerone ne parlavano come esempio di laboriosità e di perfetta organizzazione sociale
Il venti maggio scorso è stata la Giornata mondiale a tutela delle api, piccoli insetti che qualcuno vede unicamente come un fastidio. Ma perché ad un insetto fastidioso gli si dedica una giornata? Ricordiamolo ai tanti distratti. Senza la loro attività la vita sul pianeta Terra si estinguerebbe nel giro di qualche anno!
Come mai la scienza fa affermazioni così catastrofiche? E’ presto spiegato: le api con il loro ronzare di fiore in fiore, di pianta in pianta svolgono un lavoro necessario al genere umano, impollinano le piante e permettono agli umani di mangiare frutta fresca.
Inoltre questi laboriosi insetti sono una cartina di tornasole per valutare la salubrità dell’aria e l’assenza di sostanze chimiche aerodisperse che sono tossiche per l’uomo dopo un lungo periodo di esposizione. Già nell’antichità Plinio il Vecchio e Cicerone ne parlavano come esempio di laboriosità e di perfetta organizzazione sociale. Esse servono ad impollinare le piante, permettono agli ecosistemi di sopravvivere, fanno sì che le biodiversità sopravvivano e con esse tutto il regno animale, compreso l’uomo.
Negli ultimi anni gli apicoltori hanno assistito alla morte di molte centinaia di migliaia di questi insetti a causa del deterioramento dei siti naturali, della sempre più vasta dispersione di sostanze volatili non-naturali nell’ambiente, dell’aumento del traffico veicolare che vede una grande quantità di insetti – api comprese – schiacciarsi sui parabrezza delle vetture. La comunità scientifica da parecchio tempo sottolinea la necessità di proteggere questi insetti dalla morte poiché attraverso la loro sopravvivenza passa anche la lotta alla fame nel mondo e una grande fetta dell’economia nostrana.
In Italia gli apicoltori che hanno a disposizione più miele sono quelli veneti e piemontesi ma in ogni parte d’Italia c’è una lunga tradizione di miele con questo o con quell’altro particolare sapore dato dai fiori dove le operaie vanno a posarsi. Statisticamente parlando la quantità di miele prodotto in Italia è ormai insufficiente e bisogna ricorrere all’importazione dall’estero con danno per la nostra economia nazionale, senza contare le qualità organolettiche e la salubrità del prodotto stesso.
Le campagne di sensibilizzazione ripropongono la necessità di tutelare le api e anche gli organi ufficiali si muovono affinché il cittadino comune si renda conto dell’importanza di questi piccoli volatili. In molti stemmi araldici è rappresentata l’ape: ciò ha un significato ben preciso, l’ape laboriosa e produttiva ovvero l’ape ben organizzata nel suo alveare.
Augusto Gallo